Con gli ultimi avvenimenti in Africa e Giappone sono comparse sempre più spesso sui quotidiani e online mappe per la localizzazione dei territori in cui gli eventi accadevano – Alle semplici mappe geografiche, però, in alcuni casi sono stati aggiunti dati numerici, informazioni in più; il numero e la posizione delle altre centrali nucleari in Giappone per esempio, il numero e la localizzazione delle esplosioni in Libia. Informazioni che hanno arricchito il giornalismo. Le mappe in questo modo sono un valore aggiunto della notizia. Esagerando si può affermare che in alcuni casi diventino esse stesse una notizia. Rimane il dubbio se si tratti di una ‘moda’ passeggera sulla scia degli eventi attuali
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a cura di Claudia Dani
Gli ultimi avvenimenti internazionali hanno portato molte persone ad ampliare le proprie conoscenze geografiche. E uno strumento determinante è quello dell’ infografia, in particolare l’ uso di mappe per spiegare e arricchire gli articoli e i racconti scritti. Una tendenza che è stata al centro in questi giorni di una forte attenzione fra gli esperti di media, in gran parte concordi nel ritenere che la mappe permettono una contestualizzazione degli avvenimenti molto più marcata, con un grande vantaggio in termini di comprensione per i cittadini.
In un recente post, ad esempio, Â Mallary Jean Tenore (redattrice associata di Poynter.org) fa il punto su come funziona questo nuovo rapporto fra mappe e notizia. Fa riferimento alle mappe pubblicate da WSJ, CNN e NYT sia sulla stampa che online. Riportiamo qui sotto alcuni spunti di riflessione contenuti nel suo articolo.
Uno sguardo alle statistiche di Google suggerisce che le persone vogliono sapere dove si trovano paesi e città citate dai quotidiani. Il loro utilizzo in queste settimane è aumentato esponenzialmente. L’articolo di Tenore  fa riferimento ai lettori americani ma, per quanto riguarda l’EU non credo che la conoscenza sia più approfondita solo per la vicinanza geografica…
Al loro primo livello le mappe mostrano alle persone dove sia localizzato un luogo. Dunque, il primo passo è creare una mappa che sia comprensibile e che racconti qualcosa di più. †Vogliamo aiutare i lettori a comprendere gli elementi geografici della notizia, e  a partire dal ‘disegno’ della mappa ci siamo chiesti quali informazioni sarebbero state utili per i lettori, che cosa va inserito sulla mappa in modo che questa sia meglio compresa…†afferma Matthew Ericson del NYT.
Che ci sia un vuoto di conoscenza geografica è innegabile in USA ma lo è anche in Europa. Le redazioni possono riempire questo vuoto. Non semplicemente facendo sapere dove quel determinato posto sia, ma fornendo informazioni aggiuntive che aiutino i lettori a dare un senso alla notizia e alla sua componente geografica.
Le mappe interattive, quelle fruibili online, assolvono ottimamente a questo compito fornendo informazioni di contesto. Un esempio è la mappa del Giappone pubblicata dalla CNN. “Con il formato web una mappa ha molto più potenziale di essere una storia essa stessa†afferma Amy Cox  Direttore di CNN World. Un altro esempio è quello della mappa della Libia del WSJ, aggiornata ogni giorno con le ultime notizie. Ecco un punto decisamente a favore del giornalismo digitale, che permette di rendere una mappa un valore in più ad una notizia.
Fornire agli utenti mappe costantemente aggiornate è anche un’ottima strategia per fare si che questi tornino sul sito.
Il lavoro che sta dietro la creazione di una mappa così è molto dispendioso e faticoso ma, come afferma il Senior Interactive Developer di Usa Today,  le mappe sono un valore, quando dicono di più che la semplice localizzazione. La localizzazione può essere importante ma il contesto è realmente molto più interessante.
Sempre seguendo la linea tracciata da Tenore, un altro valore da evidenziare è quello di fornire ed inserire nelle mappe anche informazioni che vanno oltre il tempo presente e che coinvolgono diversi eventi. In caso di scoppio di una bomba in una moschea, alla localizzazione si possono aggiungere altri dati come: il numero di feriti, le moschee vicine, le ultime esplosioni dove sono avvenute.
Danno una spiegazione, come si è verificato in particolare per il Giappone, alle migliaia di foto non contestualizzabili fino a quel momento. Facendo un passo oltre il giornalismo le mappe possono informare su eventi passati, come nel caso della mappa della Seconda Guerra Mondiale, che racconta il numero di morti in un giorno del 1942.
Nel mondo di oggi sempre più eventi localizzati in una determinata parte della terra possono coinvolgere anche altre parti del mondo, ecco una altro punto a favore di un mappa che può informarci su dove siamo noi rispetto a quello che succede.
La Product Manager di Google Fusion Tables afferma che il potere di saper utilizzare una mappa è la possibilità  che le persone hanno di fare un paragone, di relativizzare con le loro personali vite.
Il lettore può comparare la sua vita, il suo vicinato al resto del mondo. Può essere una fonte utile per i lettori. Il potere delle mappe è che possono dire molto in così poche parole. Di solito grazie alle zone colorate diversamente e ai dati inseriti possono essere più comprensibili di ciò che le parole descrivono. Sicuramente permette un immediato sguardo d’insieme soddisfacente.
Rimane il dubbio che, come spesso capita nel giornalismo, resti una moda momentanea sull’onda mediatica delle tragedie mondiali attuali. Va aggiunto, però, che senza il relativo articolo e le foto, per quanto una mappa sia piena di informazioni da sola non è mai completamente comprensibile. La giusta via dovrebbe comprendere tutti i mezzi per un’informazione il più completa possibile. Soprattutto con il potente strumento della rete a disposizione e il fare informazione digitale.