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Il 72% degli articoli firmati apparsi sui tre maggiori quotidiani napoletani nell’ arco di due settimane di giugno erano stati scritti da collaboratori esterni (157 giornalisti), mentre solo il 24% delle ‘’firme’’ faceva parte della  redazione (53 giornalisti) e, infine, il 5% era composto da pensionati che continuano il rapporto collaborativo con le vecchie testate.
Sono i dati di un monitoraggio realizzato dal Coordinamento giornalisti precari della Campania e presentato qualche giorno fa a Napoli. Con un titolo molto efficace: ”Senza i precari il tuo giornale sarebbe vuoto’‘.
L’ equilibrio, però – osserva il Coordinamento -, ‘’si spiega con la pratica di molte testate di imporre massimali mensili ai propri collaboratori: ogni giornalista può pubblicare soltanto un basso numero di articoli ogni trenta giorni. Questo spiega anche perché la retribuzione mensile dei collaboratori esterni si assesti mediamente sui 300 euro al mese’’.
Il monitoraggio è stato compiuto nelle due settimane fra il 13 e il 27 giugno  sui tre maggiori quotidiani della città di Napoli: Il Mattino, la Repubblica, Corriere del Mezzogiorno. La scelta – spiega il Coordinamento – è ricaduta su queste testate per tre motivi: grandezza dell’azienda, certezza sul pagamento dei collaboratori, calcolabilità dei collaboratori. È stato impossibile inserire gli altri giornali campani, per la quantità impressionante di collaboratori, spesso neanche pubblicisti, che vi scrivono.
Dalla ricerca è emerso chiaramente che la maggior parte degli articoli prodotti a mezzo stampa porta il nome di giornalisti collaboratori, freelance o precari (vale a dire sottopagati, senza contratto o con forme di contratto “atipicheâ€).
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La presentazione della Ricerca, con i filmati dei vari interventi,  è stata documentata su