Times online mostra che la gente è disposta a pagare per il giornalismo di qualitÃ
Con i suoi 100.000 e più abbonati, il Times ha dimostrato che la gente è disposta a pagare per il giornalismo di qualità . Rebekah Brooks, Ceo di News International, commenta così l’ annuncio che in un anno di paywall (l’ obbligo del pagamento per l’ accesso all’ informazione online era scattato l’ 1 luglio 2010) il quotidiano londinese ha raggiunto più di 100.000 sottoscrittori, fra abbonati all’ edizione digitale e utenti di iPad ed e-reader.
Su Twitter, tra l’ altro, il direttore editoriale dell’ edizione online del Times, assicura che quei 100.000 abbonati valgono di più di 22 milioni di visite.
Subito dopo l’ avvio del paywall – ricorda 233grados.com -, il giornale aveva cominciato a registrare un calo scontato di visitatori e l’ allontanamento di diversi inserzionisti. Tutto sembrava andare male, soprattutto quando le vendite dell’ edizione cartacea cominciarono a risentirne e fra i giornalisti cominciò a crescere il malcontento per la perdita della sua capacità di influenza. Ma un mese dopo gli abbonati cominciarono a crescere, tanto che a novembre erano già arrivati d 50.000, per toccare i 79.000 nel marzo scorso.
Un dato molto significativo è il fatto che il paywall fu eretto nel momento in cui venne lanciato l’ iPad che, secondo quanto afferma l’ azienda, viene utilizzato da 35.000 utenti per scaricare il giornale: se si calcola una media di 9 sterline di abbonamento mensile per il tablet della Apple, si arriva a una cifra piuttosto positiva anche se non tutti i download si trasformano sempre in un abbonamento.