Un matrimonio davvero speciale si è consumato ieri a Firenze nella prestigiosa sala delle miniature di Palazzo Vecchio.
Un archetipo si è sposato con un prototipo dando vita ad un ibrido raro e prezioso. Il nuovo nato nel mondo dell’editoria e del giornalismo si chiama “Atlante infografico” ed è un prodotto che riunisce in modo originale e unico nel suo genere, uno dei veicoli più classici dell’informazione analogica: il libro, alla modernissima tecnologia informativo-digitale dell‘infografica. Una sorta di processo evolutivo e culturale nel mondo dell’informazione si è compiuto dunque ieri nel capoluogo toscano, un piccolo passo nell’evoluzione dei media verso la piena maturità dell’era digitale. Mentre i pachidermi dell’editoria attendono di morire per consunzione, ai confini dell’impero si da vita ad esperimenti, si cerca di parlare alle persone con strumenti nuovi e diversi. Il volume presentato ieri al pubblico, il primo di una serie, secondo gli autori, si intitola “Autopsia della politica italiana“.
Inutile citare la storia secolare del libro, una precisazione doverosa va invece fatta rispetto alla tecnica utilizzata per scrivere i capitoli di questo singolare esperimento editoriale: l’ infografica. Letteralmente grafica informativa, ovvero un modo disegnato di rappresentare i dati per raccontarli e farli diventare notizia. Una tecnica dunque anche questa molto antica. L’ infografica intesa nella sua accezione d’ origine ovvero rappresentazione di dati in forma grafica, è più antica, come nascita, del libro stesso. I primi esempi di rappresentazioni grafiche di dati sono costituiti dalle antichissime mappe, i primi rilevamenti geografici eseguiti già nella preistoria, dai nostri antenati per rappresentare il territorio.
L’infografica utilizzata in questo tomo è però ascrivibile alla moderna tecnologia del terzo millennio, quella caratterizzata dalle rappresentazioni animate dei dati. Fruibile e facilmente utilizzabile on line grazie alla diffusione delle tecnologie digitali. Una tecnica estremamente moderna nata da una serie di convergenze interdisciplinari e favorita dall’avvento e la diffusione della Rete. Non è un caso che se provate a cercare la parola infografica su Google la prima voce del listato è la definizione che del termine da Wikipedia, mentre al secondo posto troviamo un sito di “risorse consigli e tutorial per fare un’infografica sul tuo blog” (il sito non fuzionava all’atto della stesura di questo pezzo).
Il progetto editoriale degli atlanti infografici sposa non solo la tecnologia digitale dell’infografica al fascino analogico del libro stampato, ma utilizza anche gli << open data >>, ovvero uno strumento di consultazione, reso possibile solo grazie alla rivoluzione digitale, alla diffusione capillare della rete e all’impegno di alcune, ancora troppo poche, organizzazioni che con pazienza certosina stanno digitalizzando i dati cartacei. I dati usati dagli autori del libro per la realizzazione delle mappe infografiche sono stati infatti liberamente attinti on line dai database di enti pubblici, partiti politici, fondazioni private, etc.etc. che li hanno resi visibili e messi in rete rendendoli liberi di fatto e consultabili da parte dei giornalisti e, soprattutto, dei privati cittadini.
Autori di questo progetto editoriale sono due comunicatori esperti con il pallino della Rete Cristiano Lucchi, giornalista professionista impegnato nel sociale, e Gianni Sinni, graphic designer e docente universitario, coadiuvati e supportati da alcuni giovani e valenti disegnatori e grafici. Le tavole inserite nell’atlante sono consultabili anche on line, nella loro forma più consona al web 2.0, aggiungerei io, presso il sito www.atlanteitaliano.org.
Abbiamo incontrato i due autori e abbiamo chiesto loro ulteriori notizie su questo progetto editoriale.
Gianni Sinni: << Il progetto degli atlanti è nato in occasione del referendum per il nucleare che c’è stato nei mesi scorsi in Italia. Ed è nato come una forma di divulgazione di informazioni scientifiche e spesso molto complesse che riguardano proprio il tema del nucleare. E’ stata la prima esperienza fatta con Cristiano Lucchi di riunire grafici che interpretassero secondo alcuni principi dell’information design, informazioni basilari relative al nucleare. Il nostro è stato un lavoro di coordinamento insieme agli autori dei materiali. Le tavole del volume “Autopsia della politica” sono state realizzate da una quindicina di diversi disegnatori che hanno generosamente offerto il proprio contributo per l’interpretazione visiva di queste informazioni. Abbiamo usato l’infografica perchè è una tipologia di lavorazione e divulgazione delle informazioni che negli ultimi anni ha avuto un continuo successo proprio perchè permette di unire la divulgazione di informazioni complesse e insieme la capacità comunicativa del disegno grafico. L’infografica inoltre risolve attraverso l’elaborazione grafica dei dati uno dei principali problemi di comprensione del pubblico rispetto ai cosiddetti open data: la sovrabbondanza. L’infografica rende cioè disponibili in forma chiara e concisa i dati riproducendoli attraverso mappe, tabelle e simboli grafici di immediata comprensione. Sapere è un diritto fondamentale dei cittadini. La tecnologia ci aiuta e ci permette di accedere ad un mole di informazioni sempre più vasta. L’infografica è quella disciplina che permette non solo di rivisitare in un modo esteticamente piacevole quelle informazioni, è anche quella disciplina in grado di produrre una narrazione di queste informazioni e di evidenziare legami e connessioni che ad una prima lettura dei dati spesso non vengono colti >>.
Cristiano Lucchi
Cristiano Lucchi : << Vogliamo provare a fare qualche esempio concreto di come sia di facile fare giornalismo con l’infografica? In una nostra tavola vengono raffigurati gli argomenti maggiormente discussi in Parlamento e si scopre con grande evidenza, proprio grazie alla grafica che, nonostante si parli in modo quasi ossessivo di immigrazione clandestina, nessuno o quasi spazio viene dedicato nelle sedute parlamentari all’argomento cooperazione e sviluppo. Oppure si parla pochissimo di cittadinanza e molto di lotterie e concorsi a premi! Uno dei motivi principali che ci ha spinto a realizzare quest’opera è stato quello di lottare contro le leggende metropolitane che si affastellano intorno alle “spese pazze della casta”, agli sprechi della pubblica amministrazione e così via. Ci sono una tale messe di dati scritti e pubblicati che spesso confondono i cittadini. Noi grazie all’infografica siamo riusciti a sintetizzare tutti i dati acquisiti da fonti certe e visualizzarli in modo che fossero di immediata e facile comprensione anche per i meno esperti. Un’altra delle tavole “micidiali” fra quelle presenti nel libro è quella dedicata alle spese ed ai rimborsi elettorali. Scopriamo che i partiti nel nostro ordinamento possono spendere 100 durante la campagna elettorale ed incassare 1.500 senza ricevuta alcuna. Facciamo degli esempi: il Pdl nel 2008 ha speso 68 milioni di euro per la propria campagna elettorale e lo Stato ha restituito loro 206 milioni, facendo guadagnare al partito di Berlusconi il 1008 per cento. Rifondazione Comunista nel 2006 ha speso 2 milioni e 700 mila euro ed ha ricevuto un rimborso pubblico pari a 34 milioni di euro, 1507 per cento di aumento. Vi assicuro che se voi queste tavole le mettete su un tavolo con attorno uno stuolo di ragazzi partono vivaci dibattiti e discussioni! Questo degli atlanti infografici può essere, a nostro avviso, un modo di coinvolgere anche le persone meno attente ai fatti dell’informazione ma che potrebbero sentirsi attratte e incuriosite dai dati e dai disegni. Non è un caso che le nostre tavole siano diventate una vera e propria mostra aperta al pubblico presso il circolo Arzach a Sesto Fiorentino >>.