A New York si gira Minority Report ma non è un film

Awareness System Domain, l’occhiuto network di telecamere di sorveglianza gestito da algoritmi capaci di confrontare all’istante immagini in diretta e banche dati. Nulla di simile al mondo.  Il sistema riesce a incrociare le informazioni con rapidità inedita. Uno scatto alla targa di una macchina e in un istante la centrale è in grado di conoscere vita, morte e miracoli del proprietario – Un articolo di Pino Bruno

 

 

di Pino Bruno

(da Pinobruno.globalist.it)

 

Microsoft e Michael Bloomberg registi del remake di Minority Report. Non è il set di un nuovo film di fantascienza e i cittadini di New York, volenti o nolenti, dovranno imparare a convivere con Awareness System Domain, l’occhiuto network di telecamere di sorveglianza gestito da algoritmi capaci di confrontare all’istante immagini in diretta e banche dati. Nulla di simile al mondo.  Il sistema riesce a incrociare le informazioni con rapidità inedita. Uno scatto alla targa di una macchina e in un istante la centrale è in grado di conoscere vita, morte e miracoli del proprietario. Se da bambino è caduto dal seggiolone, se quando aveva sei anni ha rubato caramelle nel drugstore. Quando qualcuno chiama il numero di emergenza 911, tutte le telecamere della zona da cui è partita la telefonata lavorano a pieno ritmo per “fotografare” la scena dell’eventuale crimine.

 

No, il sistema non lavora per il riconoscimento facciale, c’è scritto sul capitolato per gli usi consentiti pubblicato sul sito ufficiale della Polizia di New York:

Facial recognition technology is not utilized by the Domain Awareness System.

Cioè – dice il NYPD – non sarà utilizzato per confrontare i volti delle persone inquadrate dalle telecamere con quelli custoditi nei data base degli enti e agenzie pubbliche statunitensi. Questo non vuol dire che il sistema non sia capace di farlo. Anzi, nulla di più facile per un software così potente e ad alto contenuto di intelligenza artificiale. Non si può fare perché le norme sulla privacy non lo consentono. A meno che…

 

 

A meno che – proviamo ad ipotizzare – le circostanze non lo rendano necessario. Awareness System Domain è stato adottato per combattere il terrorismo:

 

 The Domain Awareness System is a counterterrorism tool designed to:

• Facilitate the observation of pre-operational activity by terrorist organizations or their agents

• Aid in the detection of preparations to conduct terrorist attacks

• Deter terrorist attacks 

• Provide a degree of common domain awareness for all Stakeholders

• Reduce incident response times

• Create a common technological infrastructure to support the integration of new security technology.

 

 

Dunque – si sa – la lotta al terrorismo giustifica tutto. Anche che il diritto alla privacy possa essere momentaneamente accantonato. Sono illazioni, pure illazioni, ma date uno sguardo a questo articolo del marzo scorso sulla Shadow Factory che la NSA sta costruendo nel deserto dello Utah per constatare che il trend (non solo) statunitense va in questa direzione.

 

Il nuovo sistema arriva proprio quando la polizia di New York è nell’occhio del ciclone per la questione delle telecamere piazzate a spiare le diverse comunità musulmane della città. Vari gruppi islamici hanno m fatto causa alla polizia per far chiudere il programma. Il capo della polizia, Ray Kelly, si è difeso dicendo che grazie al programma sono stati sventati quattordici  complotti terroristici contro la città. Il gioco vale la candela, sostiene Kelly, e con lui il sindaco Michael Bloomberg.

 

Facendo riferimento all’accordo con Microsoft per la realizzazione di Awareness System Domain, il primo cittadino di New York  ha detto che si tratta di “’un grande esempio di ciò che il settore pubblico e privato possono fare per migliorare la vita delle persone quando lavorano insieme”.

 

Per tranquillizzarvi, leggete con calma le sette pagine di istruzioni per l’uso di Awareness System Domain.

Buon Minority Report a tutti.