Lo ha confermato uno dei due fondatori del sito, Pierre Haski, in un tweet che  accreditava l’ indiscrezione raccolta dalla Lettre de l’Expansion.
‘’Ritorno al digitale puro. Più coerente’’,  spiega Haski.
Non è una sorpresa – commenta   Lesechos.fr -. I dirigentidi Rue89 avevano lasciato capire che questa decisione era nell’ aria dopo l’ acquisizione del sito da parte del Nuovel Observateur, a gennaio scorso.  ‘’Se ne vendono ogni mese fra le 15.000 e le 20.000 copie: non perdiamo soldi, ma il rapporto fra l’ energia che ci dedichiamo e i suoi risultati non è ottimale’’, aveva dichiarato allora Haski.
Il sito di informazione, creato da alcuni ex di Libération nel 2007, aveva lanciato il mensile nel giugno 2010 per allargare la propria audience.