Continuano a calare i lettori dei quotidiani (li leggeva il 67% degli italiani cinque anni fa, oggi sono diventati solo il 45,5%), ‘’tengono’’ i media tradizionali, come televisione e radio,esplodono i nuovi media mentre i social network si caratterizzano come il vero fenomeno dell’ultimo anno, con una notevole crescita soprattutto di Facebook.
Sono alcuni dei dati del 10/o rapporto Censis/Ucsi sui media in Italia dal titolo: ”I media siamo noi. L’inizio dell’era biomediatica”.
Con il web 2.0 – ha spiegato il presidente del Censis, Giuseppe De Rita, secondo quanto riporta l’ Ansa – ”l’utente diventa produttore, si confonde con il contenuto. La tendenza a personalizzare l’accesso alle fonti e la selezione dei contenuti comporta però il rischio di conformismo come risultato dell’ autoreferenzialità dell’accesso alle fonti d’informazione”.
TELEVISIONE – La televisione ha un pubblico che coincide sostanzialmente con la totalità della popolazione: il 98,3% (+0,9% rispetto al 2011). Ma si diversificano i modi di guardare la tv. Si consolida il successo delle tv satellitari (+1,6%), della web tv (+1,2%) e della mobile tv (+1,6%). Oggi un quarto degli italiani collegati a Internet (il 24,2%) ha l’abitudine di seguire i programmi sui siti web delle emittenti televisive e il 42,4% li cerca su YouTube per costruirsi i propri palinsesti su misura. E queste percentuali aumentano tra gli internauti di 14-29 anni, salendo rispettivamente al 35,3% e al 56,6%.
RADIO – Anche la radio resta un mezzo a larghissima diffusione di massa: l’ascolta l’83,9% della popolazione (+3,7% in un anno). Ma sono sempre più importanti le forme di radio che si determinano all’intersezione con la rete: la radio ascoltata via web tramite il pc (+2,3%) e per mezzo dei telefoni cellulari (+1,4%), che stanno soppiantando un mezzo digitale di prima generazione come il lettore portatile di file mp3 (-1,7%).
TELEFONINI – I telefoni cellulari (utilizzati ormai dall’81,8% degli italiani) aumentano ancora la loro utenza complessiva (+2,3%), anche grazie agli smartphone (+10% in un solo anno), la cui diffusione e’ passata tra il 2009 e il 2012 dal 15% al 27,7% della popolazione e oggi si trovano tra le mani di piu’ della meta’ dei giovani (54,8%). Questi ultimi utilizzano anche i tablet (13,1%) piu’ della media della popolazione (7,8%). Nel corso dell’ultimo anno, il 37,5% di chi usa lo smartphone ha scaricato applicazioni.
INTERNET – Internet è il mezzo con il massimo tasso di incremento dell’utenza tra il 2011 e il 2012 (+9%), arrivando al 62,1% degli italiani (erano il 27,8% dieci anni fa, nel 2002). Il dato sale nettamente nel caso dei giovani (90,8%), delle persone più istruite, diplomate o laureate (84,1%), e dei residenti delle grandi città , con più di 500.000 abitanti (74,4%). Gli iscritti a Facebook passano dal 49% dello scorso anno all’attuale 66,6% degli internauti, ovvero il 41,3% degli italiani e il 79,7% dei giovani. YouTube, che nel 2011 raggiungeva il 54,5% di utenti tra le persone con accesso a Internet, arriva ora al 61,7%, pari al 38,3% della popolazione.
CARTA STAMPATA – Non si ferma l’emorragia di lettori della carta stampata. I quotidiani registrano un calo di lettori del 2,3% (li leggeva il 67% degli italiani cinque anni fa, oggi sono diventati solo il 45,5%), anche se le testate online contano il 2,1% di contatti in più (20,3% di utenza). La free press perde l’11,8% di lettori (25,7% di utenza), -1% i settimanali (27,5% di utenza), +1% i mensili (19,4% di utenza), -6,5% l’editoria libraria. Ormai meno della metà degli italiani legge almeno un libro all’anno: il 49,7%. Anche se si segnala un +1% per gli e-book. (ANSA).