ETicaNews, informazione all’ insegna dell’ etica

Il progetto editoriale, lanciato in questi giorni da un gruppo di giornalisti e professionisti milanesi alla ricerca di un nuovo modello di giornalismo, è uno dei segmenti di un programma più vasto, il progetto ETica che punta a dare un contributo alla costruzione di ‘’un nuovo modello etico nella società, nel business, nella finanza’’ – Il direttore, Luca Testoni, racconta in una intervista nascita e obbiettivo dell’ iniziativa, che programmaticamente fa a meno della pubblicità e combatte tutte le derive del clientelarismo

Un giornalismo indipendente e condiviso, che faccia a meno della pubblicità e combatta tutte le derive del clientelarismo.

E’ questa la linea che ispira ETicaNews.it, un nuovo progetto editoriale online partito da qualche giorno sul web.

La testata, ideata e creata da una squadra di giornalisti e professionisti alla ricerca di un nuovo modello di informazione, è uno dei rami di un programma più vasto, il progetto ETica che – spiegano Luca Testoni, direttore di ETicaNews, e i suoi collaboratori – punta a dare un contributo alla costruzione di ‘’un nuovo modello etico nella società, nel business, nella finanza’’.

Il progetto ha tre caratteristiche distintive: 1) creare un network per coinvolgere individui e imprese consapevole della non sostenibilità dell’attuale modello socio-economico; 2) creare informazione indipendente attraverso il braccio operativo EticaNews.it; 3) creare benchmark, visto che non esistono punti di riferimento nazionali in grado d’intervenire quotidianamente sull’etica in materie finanziarie, economiche, politiche.

 

Informazione etica

La prima caratteristica di ETicaNews.it è di non avere bisogno di pubblicità per sopravvivere. La testata, infatti, sarà finanziata da una fondazione, che dovrà aderire a uno statuto per garantire totale autonomia alla redazione.

Questa struttura permetterà a ETicaNews.it di diventare uno spazio di denuncia del malcostume, delle ingiustizie, dei sotterfugi e dei vizi che spesso vengono nascosti dai media per problemi che nulla hanno a che vedere con l’interesse dei lettori. Ed è proprio ai nostri lettori che chiediamo di inviarci idee, suggerimenti, documenti, per costruire una sorta di Wikileaks italiano. E chiunque sarà oggetto di critica avrà diritto di rispondere: in ogni articolo, chi sarà coinvolto nella notizia potrà intervenire in un apposito spazio-replica.

Verso una FondazioneETica

A Luca Testoni, giornalista in vari quotidiani finanziari e autore di L’ ultima sfilata. Processo alla casta della moda italiana, abbiamo rivolto alcune domande sugli aspetti editoriali dell’ inziativa.

 

– Qual è il profilo economico del progetto?

– La struttura attualmente è sostenuta dal gruppo di lavoro iniziale. Abbiamo un anno di lancio davanti. Ci saranno due ipotesi da valutare nei prossimi mesi:

a) rendere economicamente stabile la struttura con attività collaterali: service editoriale nel mondo Csr (responsabilità sociale delle imprese, ndr) e business sostenibile; consulenza; formazione

b) avviare una progressiva entrata di soci nella srl già operativa.

In entrambi i casi, l’obiettivo finale è comunque quello di arrivare alla costituzione di una fondazionETica che consenta la chiusura del cerchio, e concretizzi il progettoETica di cui ETicaNews è oggi il primo passo. Ogni cosa diversa (farne una srl imprenditoriale) priverebbe ETicaNews di significato.

– Il lavoro è volontario?

Il lavoro è oggi su base volontaria da parte del gruppo fondatore, salvo qualche minima retribuzione per chi lavora pur non essendo dipendente (free lance). L’ obiettivo, nei prossimi mesi, è quello di avere progetti ad hoc cui mettere a disposizione la piattaforma, con i quali si renda possibile una DOVEROSA remunerazione di coloro che ci stanno regalando entusiasmo.

 

 

– Quindi qualcuno lavorerà a tempo pieno? E come sarà inquadrato contrattualmente?

A regime, l’obiettivo è quello di una redazione in piena regola. Il progetto iniziale prevedeva comunque una redazione snella (5 persone) in quanto l’ obiettivo era ed è “accendere” il network, saperlo gestire, riuscire a valorizzarlo.
– La Fondazione di cui parlate è già costituita?

Parliamo sempre di una fondazionETica in prospettiva. La menzioniamo perché è lo snodo cruciale del progettoETica, il mattone che completerà la struttura.

I primi passi, due anni fa, furono nella direzione di convogliare forze per la costituzione della fondazionETica. Salvo dover prendere atto che, nonostante il grande interesse e la viva curiosità di diversi investitori, questi avevano la necessità di avere davanti il progetto concreto. Ribaltammo l’ ordine delle cose, e ora siamo partiti con ETicaNews

 

– Come è nato il progetto?

 

Il progettoETica nasce come ho appna detto. Due anni fa, un gruppo di professionisti (giornalisti, avvocati e banker) scommette sull’ idea che è il momento per fare qualcosa di concreto, per aggregare rabbia e vitalità (pare un ossimoro, non lo è), e rimodellare tutto quanto un sistema che non può reggersi più.

Spinta sociale e deontologica, coscienza e propensione alla giustizia, soprattutto l’ambizione di poter finalmente e davvero fare questo splendido mestiere. Serviva un modello diverso. Serviva la negazione della pubblicità e del clientelarismo. Serviva un progettoETica

– A parte il sito e i social network, pensate di utilizzare qualche altro canale di diffusione del’ informazione?

Ad oggi abbiamo tre strumenti: il sito, i social network e il nostro medium di punta, la ETicaNewsletter. Bisogna iscriversi sul sito (in pratica lasciare l’ indirizzo mail). Questa attualmente è settimanale, per ragioni di forze a disposizione e di fase organizzativa. L’obiettivo è farne una newsletter quotidiana. Quella mail che quando arrivi in ufficio ti fa venir voglia di sederti davanti al computer e dire: finalmente qualcosa che mi fa star meglio’’