Durante la trasmissione “La Zanzara”, l’ex Segretario Generale della Cisl del Lazio Giovanni Guerisoli rilascia dichiarazioni esplosive: “Il buon Grillo per partecipare all’assemblea della Cisl ha chiesto 10 milioni di lire cash, tutti in nero e senza ricevute. E noi abbiamo pagato“. E in men che non si dica, sui social network scatta la cyber-gogna degli antigrillo: “Beppe ha preso 10 milioni in nero. Vergogna!”. Ma nessuno si prende la briga di controllare.
di Carlo Gubitosa
Per verificare il dato “Beppe Grillo ha fatto uno spettacolo a Numana nel 1999” mi affido alla memoria del Web, con la funzione di Google che permette di effettuare ricerche su un determinato intervallo di date.
Per “stare largo” scelgo come bersaglio della mia ricerca le pagine indicizzate da Google tra il primo gennaio 1998 e il 31 dicembre 2000, includendo anche l’anno precedente e successivo a quello della presunta manifestazione di Numana nel 1999. Il risultato e’ vuoto, nullo, zero pagine. Togliendo “Cisl” compare un solo articolo del 30 dicembre 1998 dove il comico non c’entra niente.
Si lascia al lettore anche il compito di decidere per quali oscure ragioni un segretario confederale della Cisl (Guerisoli lo e’ stato dal ’94 al 2002) avrebbe accettato l’imposizione di un pagamento in nero, che per un sindacalista dovrebbe essere una bestemmia impronunciabile da denunciare immediatamente alle autorita’, e per quali ragioni ancora piu’ oscure ne parli solo adesso alla radio come reazione alle critiche lanciate da Grillo verso Benigni.
Che un sindacato faccia lavorare la gente in nero e’ cosa grave, e quindi chiamo l’ufficio Stampa della Cisl allo 06.84731, ma la gentilissima addetta con cui parlo mi spiega che “io personalmente non ne so nulla, sta per uscire un comunicato stampa ufficiale“. Attendo per qualche ora gli sviluppi, ma il comunicato non compare sul sito della Cisl e allora decido di soprassedere, riservandomi di approfondire la questione se e quando quel comunicato vedra’ la luce.
Nel frattempo, Grillo smentisce tutto e annuncia di aver dato mandato ai suoi avvocati per querelare Guerisoli. Ma nessuna azione legale potra’ fermare l’effetto domino dei rimbalzi che fa circolare in rete una ipotesi come se fosse una verita’, e il fastidioso vociare dei critici antigrillo che corrono ad armare la gogna senza prima verificare quella dichiarazione.
Il tutto e’ condito dall’ultteriore fastidio di vedere i soliti furbetti della “Zanzara” che continuano a costruire la loro celebrita’ e visibilita’ facendo pseudogiornalismo e pseudointerviste, lanciando trappole di sensazionalismo in cui cade il pubblico piu’ suggestionabile, “piddini” o “grillini” che siano. E ci cadono anche i quotidiani autorevoli che trasformano in notizia quelle parole in liberta’ rimandando ad un secondo momento il tempo della verifica.
Nel giornalismo che ho imparato a conoscere dai miei maestri, se Tizio dichiara di aver commesso un reato assieme a Caio, prima di pubblicare qualcosa si riportano le dichiarazioni di Tizio, si verificano al meglio delle proprie possibilita’ quelle dichiarazioni, si porgono al lettore i riscontri o l’assenza di riscontri prodotti dalla verifica, si aggiunge la replica di Caio che smentisce Tizio annunciando azioni legali, e si lascia al lettore il compito di decidere se e’ piu’ verosimile che abbia ragione Tizio o Caio senza imboccare tesi preconfezionate. Questo e’ quello che mi hanno insegnato e che provo a praticare.
Giuseppe Cruciani invece ha costruito la fortuna del suo programma e riesce a trainare dietro di se’ la piu’ autorevole stampa nazionale usando il microfono come fosse un candelotto di dinamite, da far accendere ai soggetti piu’ vari che lo lanciano nell’etere dicendo quel che gli pare. Gente pronta a pagare un quarto d’ora di celebrita’ con una sparata di proporzioni colossali, che viene lanciata nel dibattito pubblico per esplodere con una fragorosa detonazione diventando la notizia del giorno.
E il tutto avviene indipendentemente dal fatto che quella notizia sia vera, falsa, verificata, smentibile o smentita. Ma ci serve davvero questo fast-food di affermazioni veloci e incontrollate? O sarebbe meglio prendersi i tempi giusti per ritornare al sano giornalismo?
In altre parole: possiamo accontentarci del pungiglione della “Zanzara”? Magari puo’ servirci anche la memoria dell’elefante per scavare nei dati, e la furbizia della volpe per scovare le bufale.
E alle 16:49 del 20 agosto arriva l’attesissimo comunicato stampa della CISL, e scopro che non avevo avuto torto a sentire puzza di bufala sin dal principio. In base ai dati forniti da sindacato, Guerisoli avrebbe detto ben quattro balle: la prima e’ che l’evento non c’e’ stato nel 1999 ma venerdi’ 2 febbraio 1996, e che in nessun’altra occasione Grillo ha collaborato con la Cisl. La seconda e’ che l’evento si svolse a Rimini e non a Numana, la terza e’ che Grilo fu pagato 20 milioni e non 10, la quarta e’ che il compenso fu “regolarmente quietanzato” e quindi non ci fu nessun pagamento in nero.
Ma purtroppo una notizia falsa e’ sempre piu’ forte della sua smentita, e il risultato di questo giornalismo urlato sara’ quello di aver convinto migliaia di persone con scarsi anticorpi per resistere alle bufale che Grillo e’ un evasore furbetto.
Chiamando di nuovo l’ufficio stampa CISL non sanno dirmi se ci saranno azioni legali contro chi ha detto che il sindacato ricorre al lavoro nero, e a questo punto di fronte a questa reazione fin troppo morbida verrebbe da chiedersi se l’uscita di Guerisoli sia stata un delirio individuale o un piano concordato che fa parte di una piu’ ampia strategia di delegittimazione di un “outsider” della politica.
Ma questa e’ un’altra di quelle risposte che bisogna lasciare ai lettori quando non si hanno verita’ in tasca. Solo il tempo potra’ dirci se questo caso di cattiva informazione andra’ considerato uno scivolone episodico oppure il motorino d’avvio di una nuova “macchina del fango”.