Google rileva aziende editoriali, ma non è detto che voglia fare l’ editore
Google, in seguito all’ acquisizione della Frommer’s (la casa editrice che pubblica guide di viaggio), è “indiscutibilmente una media company”, scrive Jeff Bercovici. ‘’La pubblicazione di guide turistiche è incontestabilmente produzione di contenuti e non è una piattaforma né un network né altre cose che fanno parte della quintessenza di Google’’.
A questo punto – osserva però  Jeff Sonderman su Poynter.org – gli altri media dovrebbero guardare a Google come a uno di loro? Non è così semplice.
Per capire che cosa effettivamente ‘’sia’’ un’ azienda quotata in borsa e che punta al profitto, bisogna guardare da dove viene il grosso dei suoi profitti. Nel 2011, Google ha ottenuto il 69% delle sue entrate dalla pubblicità sui suoi siti web (come i motori di ricerca e YouTube), il 27% sulle inserzioni effettuate sui siti degli altri e meno del 4% da tutto il resto.
Google sta comprando aziende editoriali, ma non è detto che debba diventare una azienda editoriale.
Google è sempre stata una azienda che si occupa di ‘informazione. All’ inizio si è semplicemente occupata di organizzare l’ infornmazione pubblicate dagli altri e renderle universalmente accessibili. Più recentemente, Google si è resa conto che per fare questo nel modo migliore possibile, doveva ‘’possedere’’ alcune di queste informazioni.
Ha comprato Zagat (per potenziare il settore ricerche nel campo dei ristoranti); ha avviato Google+ (per conquistare un volume di dati tale da consentirle di personalizzare sempre di più i sultati delle ricerche); e ora è il momento dell’ acquisizione di Frommer’s, per migliorare i risultati delle ricerche nel settore dei viaggi. Il Los Angeles Times cita analisti secondo cui Google “sta cercando di rafforzare i risultati delle ricerche, offrire maggiori strumenti e, cosa più importante, vendere più pubblicità di viaggio”.
E’ vero, il Wall Street Journal riporta che Google “è cresciuta più di tutti nel campo della produzione professionale dei contenuti’’. Ma quando Google acquisisce una media company, lo fa per migliorare la sua potenza nel campo delle ricerche, non perché Larry Page diventi il prossimo Rupert Murdoch .