I giornalisti canadesi primi nell’ uso dei media sociali
I giornalisti canadesi sono i veri campioni nel campo delle reti sociali. Lo rileva uno studio realizzato dalla Cision, un’ azienda specializzata in software per la comunicazione, in collaborazione con l’ Università di Canterbury, su un campione di circa 3.600 giornalisti.
Sono infatti quelli che li utilizzano in maniera più intensa e li integrano meglio nella loro pratica professionale. E in più posseggono la migliore conoscenza di questi supporti.
Ad esempio – racconta  il Figaro -, il 79,9% di essi usano Twitter, più che nel Regno Unito  (79,4%) e negli Stati Uniti (77%), dove i giornalisti comunque preferiscono la rete sociale professionale LinkedIn, utilizzata dall’ 85,8% degli interpellati.
Entrando nei dettagli, le pratiche dei giornalisti negli otto paesi analizzati sono variegate e l’ analisi rivela un’ attenzione molto diversa nei confronti dei media sociali, fra strumento di diffusione dei contenuti a strumento di collaborazione. Negli Usa i giornalisti sono in forte maggioranza anche blogger (82%). Svezia, Germania e Finlandia sono molto appassionati di siti di crowdsourcing. Mentre i giornalisti francesi sono i più attivi in relazione alla piattaforme di condivisione di video, tipo Dailymotion.
La cosa più interessante è che lo studio vede in questo complesso di tendenze un riveklatore di culture giornalistiche diverse:
“nel Regno Unito, in un ambiente molto orientato verso l’ informazione e la concorrenza giornalistica, le piattaforme di microblogging vengono utilizzate dal 79,4% del campione e I blog dal 68%, mentre nella cultura giornalistica francese più incline all’ opinione e all’ analisi, le percentuali sono all’ inverso, 77,2% per i blog e il 61,9% dei siti come Twitter’’.  Â
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Infine – conclude Figaro – anche gli obbiettivi a cui puntano i giornalisti sui media sociali cambiano a seconda dei paesi:
- in Canada I media sociali sono strumenti sia di pubblicazione che di accesso alle fonti
- in Svezia, Germania e Francia l’ accesso alle fonti prevale nettamente sulla diffusione dei contenuti
- in Finlandia e Stati Uniti sono più strumenti di pubblicazione che di scoperta di fonti.