I motivi di questa diffidenza, come si vede nella tabella, sono soprattutto:
• troppa pubblicità (59%)
• informazioni non aggiornate (56%)
• informazioni auto-promozionali (53%)
• forum non conosciuti (45%).
E’ quindi normale – commenta Tagliaerbe – che ben il 93% delle persone interpellate abbia dichiarato che vorrebbe una informazione online migliore, e che il trust è uno dei fattori più importanti: il 54% ha infatti ammesso che le informazioni provenienti da fonti “trusted†godono di maggior fiducia.
Di grande rilevanza, per aumentare la fiducia nell’utente, è la freschezza delle informazioni (53%) e il tempo impiegato per trovarle (32%), mentre sul fronte sul fronte dei contenuti, ottenere informazioni sbagliate o fuorvianti viene visto come un problema molto grave: il 94% degli intervistati teme che potrebbero accadergli “brutte cose†a seguito delle informazioni errate ottenute online.
Nello specifico – segnala il blog -, si teme di:
• perdere tempo (67%)
• prendere un virus nel computer (63%)
• perdere soldi (51%)
• rischiare di subire una truffa (51%)
• subire un danno alla propria credibilità (36%)
Fino addirittura a:
• essere licenziato (14%)
• perdere il coniuge (9%)
Conclusioni?
Internet – osserva Tagliaerbe – è una grande opportunità , ma per qualcuno anche una grande minaccia: se da un lato ci fidiamo di consigli e opinioni che troviamo online, dall’altro stiamo perdendo fiducia nei confronti di molte delle fonti di informazione presenti su Internet.
Forse la causa di tutto è semplicemente quella di una maggior consapevolezza degli utenti: aumenta la presa di coscienza di ciò che si legge online, e Internet non è più la “scatola magica†in grado di rispondere a qualsiasi domanda.
O meglio lo è ancora, ma poi non ci si fida delle risposte che dà .