E’ uno dei temi della 15a Conferenza internazioale Anti-Corruzione in programma dal 7 al 10 novembre a Brasilia e a cui parteciperanno oltre 1.000 persone di varie parti del mondo.
Il Brasile – spiega  Transparency.org – è particolarmente coinvolto dall’ argomento anche perché in quei giorni la Suprema Corte dovrà affrontare uno dei maggiori casi di corruzione che sia stato scoperto nel paese, il cosiddetto Mensalão.
La vicenda ha attirato una forte attenzione da parte del pubblico, tanto che un gruppo di docenti hanno messo in piedi una sorta di  “situation room†per fornire commenti in diretta ai media.
Il procedimento giudiziario è nato sulla base del lavoro di inchiesta svolto da un gruppo di giornalisti del Folha de São Paulo, che hanno realizzato una serie di servizi nel classico stile del giornalismo investigativo. Il lavoro dei cronisti era nato in seguito alla vendita di un appartamento di lusso a San Paolo ed aveva portato alla luce un complesso meccanismo di arricchimento illecito che aveva determinato le dimisioni del capo dello staff del presidente Dilma Rousseff.
Transparency International ha da poco pubblicato una ricerca sulla corruzione nel campo dell’ economia secondo cui in Brasile il 70% degli uomini d’ affari sostiene che il giornalismo investigativo è abbastanza o molto efficace nella lotta contro la corruzione nel settore privato. E non è quello che pensano solo i cittadini brasiliani. Dalla Polonia al Pakistan gli uomini d’ affari interpellati pensano che il giornalismo può giocare un ruolo molto importante. Nella maggior parte dei paesi la gente ritiene anzi che il giornalismo possa essere più efficace delle leggi anti-corruzione, come si può vedere da questo grafico interattivo.