Lo studio  – ‘’Informazione e pubblicità , relazioni pericolose’’ – sarà discusso la mattina dell’ 8 marzo, nella sede dell’ Ordine nazionale dei giornalisti, nel corso di un incontro-dibattito fra gli autori della Ricerca ed esponenti del mondo del marketing e dei nuovi media.
Secondo quanto la ricerca ha accertato, metà dei giornalisti italiani ritengono che la pubblicità condizioni la linea editoriale delle testate e il 54% di essi sono convinti che debbano essere riviste le norme deontologiche che regolano il rapporto fra informazione giornalistica e pubblicità .
Nel corso dell’ incontro di Milano, fra le altre cose, Michele Urbano aveva proposto l’ istituzione di un ‘’difensore civico dell’ informazione’’, una figura esterna alla professione che possa garantire il diritto dei cittadini ad una informazione corretta e trasparente.
La proposta è stata ampiamente dibattuta e – oltre testo dello studio, alle relazioni e alle registrazioni video degli interventi all’ incontro del 27 gennaio a Milano – commenti e osservazioni sono state ampiamente registrati su Qualinfo.it.
Questo il programma:
Informazione e pubblicità , relazioni pericolose?
Secondo incontro sulla Ricerca realizzata dal Gruppo di lavoro ‘’Qualità dell’ informazione e pubblicità ’’ dell’ Odg e dal Laboratorio di ricerca sulla Comunicazione avanzata (LaRiCA) dell’ Università di Urbino
Ordine nazionale dei giornalisti
(8 marzo, ore 11,30-13,30;
sala Ocera;Â via Parigi 11, Roma)
Relazioni
-Â Â Â Â Â Â Â Â Â Giornalisti sotto auto-osservazione: una inchiesta nelle redazioni ; Giovanni Boccia Artieri (presidente del Corso di laurea in Scienze della Comunicazione, Urbino)
-         Un difensore civico dell’ informazione? Pino Rea/Michele Urbano (Consiglio nazionale dell’ Ordine)
-         Social media policy per le redazioni,  Vincenzo Cosenza (esperto di social media e responsabile della sede romana di ‘’Digital PR’’)
-Â Â Â Interventi e dibattito
-       Conclusioni: Enzo Iacopino (Presidente del Consiglio nazionale dell’ Ordine dei giornalisti).