Salari sempre più bassi (fino a 8,5 euro al giorno per 12 ore di lavoro) e omicidi a catena stanno spingendo i giovani lontano dalla professione – La denuncia del rettore di una Università messicana, che ha interrotto quest’ anno i corsi di laurea in giornalismo
I giornalisti in Messico sono costretti ad affrontare salari bassi, precarietà contrattuale e un ambiente di lavoro ad alto rischio. “L’ attrazione della professione è diminuita perché la gente sa che è pericoloso fare il giornalista e che, in più non pagano bene”, ha spiegato Ariel Munoz, presidente dell’ Università di Morelia, in un’ intervista al Knight Center for Journalism in the Americas, secondo quanto riporta l’ European Journalism Centre.
Secondo una  ricerca svolta in Messico dal Consiglio nazionale sui minimi salariali, nel 2012 la soglia salariale minima per un giornalista della carta stampata è arrivata a 176 pesos al giorno (10 euro), circa 307 euro al mese. Ma in certe zone all’ interno del paese, il compenso scende fino a 8 euro e mezzo per 12 ore di lavoro al giorno, ha rilevato il giornalista Elia Baltazar, fondatore dell’ associazione Periodistas de a pie (Giornalisti a piedi), in una recente intervista radiofonica con la emittente messicana  MVS, in cui segnalava anche la crescita del lavoro autonomo e dell’ auto imprenditorialità fra i giornalisti del suo paese.
In passato, ha detto, il 70 per cento dei giornalisti erano dipendenti da testate editoriali. Ora, la maggior parte di loro sono indipendenti e quindi non hanno più benefit come l’ assicurazione sanitaria o quella sulla vita.
Le condizioni di lavoro per la stampa del paese sono così avverse da spingere Munoz a ipotizzare che il giornalismo potrebbe essere  “a rischio di estinzione” in Messico. Lo scorso agosto, l’ Università di Morelia ha annunciato la fine del suo programma di laurea in giornalismo per l’anno scolastico 2012-2013 a causa della mancanza di studenti. L’ Università di Morelia si trova nello stato di Michoacan, dove, a partire dal 2000, 12 giornalisti sono stati uccisi e altri tre sono scomparsi.
Un’ altra istituzione accademica, l’ Università di Veracruz, ha denunciato tassi elevati di abbandono da parte degli studenti di giornalismo e un basso numero di studenti in entrata dopo l’ uccisione nella zona di 11 giornalisti a Veracruz, secondo un rapporto della rivista eme-EQUIS