Newsweek abbandona la carta, una decisione ‘’azzardata’’ se non ‘’scellerata’’

Ad oggi per il digitale, quasi nessuno ha un modello di business definito, nessuno ha ancora una risposta certa sulla gestione sostenibile di transizione, parziale o totale, da carta a digitale. I casi sin qui dimostrano che spesso il passaggio è una fuga più che una scelta che ha portato al successo. Fuga che parrebbe confermata dalle parole di Baba Shetty, CEO di «Newsweek», che in un’intervista rilasciata ieri afferma che l’abbandono dalla carta stampata “li libera” e che il modello di business per il 2013 si basa fondamentalmente su una crescita esponenziale degli abbonamenti alla versione online/digitale. No comment

Così Pier Luca Santoro conclude un ampio commento, sul suo Giornalaio, alla notizia della ufficializzazione da parte di  «Newsweek» della cessazione dell’edizione cartacea con la fine del 2012, sottolineando le forti perplessità che una decisione del genere solleva.

 

Secondo Santoro infatti la scelta, sulla base dei numeri, sarebbe ‘’se non scellerata sicuramente azzardata’’, visto che, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, Newsweek conta 27mila abbonamenti alla versione digitale contro 1,37 milioni di abbonamenti per l’edizione cartacea.

 

La decisione del magazine statunitense (‘’che peraltro non sorprende’’), ha riacceso inevitabilmente il dibattito, per usare una terminologia in voga, tra rottamatori, coloro che vedono come ineluttabile la cessazione delle versioni tradizionali di testate quotidiane e periodiche, e riformatori, coloro che – come afferma Santoro – ritengono, come nel mio caso, che la sfida da vincere sia quella della convergenza, dell’integrazione, assegnando a ciascun mezzo, carta inclusa, il suo ruolo e significato sia sotto il profilo dei contenuti che di contribuzione ai ricavi delle testate.

Juan Varela, che citavo anche un paio di giorni fa – aggiunge Santoro -, ha realizzato un riassunto delle vendite di alcune delle principali testate a livello internazionale aggiornata al primo trimestre 2012. Una sintesi dello stato di implementazione dei paywall e di altri modelli di vendita per quanto riguarda le edizioni online/digitali.

 

Spiccano le testate di informazione economico-finanziaria, le uniche ad avere un incidenza della versione digitale superiore al 30% del totale.

 

In molti casi pare essere prevalente un modello “misto” con la vendita abbinata di carta+digitale. Un dettaglio non trascurabile nell’interpretazione del significato dei dati. Numeri che confrontati alla situazione attuale di «Newsweek», fanno apparire, appunto, quella scelta se non scellerata sicuramente azzardata.