di Andrea Fama
Ad appena un anno dal lancio, la Open Government Partnership (OGP) conta oggi la partecipazione di 57 governi che hanno assunto complessivamente oltre 300 impegni specifici al fine di essere più aperti e ricettivi nei confronti dei propri cittadini. Tali impegni, consultabili sulla pagina dedicata ai Piani di Azione Nazionali della OGP, avranno un impatto su quasi 2 miliardi di persone in tutto il mondo.
Ma questi impegni devono tradursi in azione. Al fine, quindi, di assicurare che le promesse contenute nei Piani di Azioni vengano mantenute, la OGP accrescerà la collaborazione e le relazioni tra governi e società civile, istituendo tre strumenti di monitoraggio:
– Rapporto di autovalutazione. Ogni governo dovrà redigere un rapporto annuale sui progressi compiuti. Il rapporto, stilato nella lingua di origine e in inglese, sarà emesso a circa tre mesi dalla conclusione del primo anno di attuazione del Piano di Azione.
– Rapporto di valutazione indipendente. A complemento del Rapporto di autovalutazione, esperti di ciascuna nazione aderente elaboreranno un ulteriore rapporto che sarà poi condiviso da un comitato internazionale. Il rapporto sarà pubblicato entro quattro mesi dal periodo di attuazione preso in esame. La prima scadenza per gli otto paesi fondatori è fissata a maggio 2013.
– Rapporto di avanzamento. Ogni governo dovrà inoltre produrre un rapporto annuale di avanzamento, da pubblicare entro due mesi da ciascun ciclo di attuazione annuale.
In attesa, dunque, di apprendere i progressi compiuti dalla Partnership, e in particolar modo dall’ Italia, vale la pena scorrere la ricca infografica che riassume il primo anno di attività della OGP.
Dall’impegno all’Azione – Avvicinare governi e organizzazioni della società civile