Quattro prime pagine che danno una sintesi efficace delle modificazioni grafiche e strutturali subite dal quotidiano, commenta Sylvain Maresca.
L’ evoluzione è sconcertante: partita da una formula in cui il testo dominava senza alcuna concessione, sulla scia dei quotidiani ‘’seri’’ come leMonde, che continuava allora a rifiutare la fotografia, la prima della Tribune è passata progressivamente a una formula in parte illustrata e arricchita di grossi titoli in neretto, poi a una formula a colori (‘’Di colpo, tutta l’ economia e la finanza sembrano ringiovanire’’), per arrivare alla fine a una Prima iper-visuale in cui la fotografia occupa il posto principale.
Si nota l’ affermazione sempre più netta del modello visuale della televisione, in cui la copertura dell’ attualità passa per larga parte attraverso il dispositivo dell’ intervista: un attore o un testimone privilegiato dell’ attualità parla di quello che accade o di quello che bisogna capirne.
Un esempio – conclude Culture visuelle – che non porta niente di più di quello che non sapessimo già . Semplicemente, offre una sintesi efficace di una evoluzione che ha colpito tutta la stampa quotidiana (non solo in Francia, aggiungiamo noi), segnata dalla presa crescente dell’ immagine, soprattutto della fotografia. Tanto che, nel frattempo, anche leMonde ha ceduto.