Lo segnala  Bettina Buesser sull’ Osservatorio europeo di giornalismo, sottolineando i movimenti che da alcuni mesi stanno agitando la redazione della testata zurighese, delineando una imminente “strategia di convergenza†redazionale e di instaurazione di un sistema di pagamento dell’ informazione online.
Secondo Peter Hogenkamp, responsabile della sezione media digitali NZZ, non si può parlare di sorpresa – riporta l’ Ejo -. “Da quando sono in carica, è sempre stato chiaro che la strategia della NZZ è rivolta alla convergenza e che avremmo introdotto un paywall.†La strategia è stata decisa in maggio e ora il consiglio di amministrazione ha solo confermato il calendario per metterla in atto. “Tra l’altro, questa scadenza è solo indicativa, abbiamo visto altri impiegano due anni per portare a termine un simile progetto.“
Hogenkamp si tratterà di un “metered paywallâ€, in stiel New York Times, che determinerà la quantità di contenuti che l’utente potrà scaricare gratuitamente. “Il cliente che in un arco di tempo definito, per esempio un mese, vorrà scaricare più articoli di quanto stabilito dovrà registrarsi. Per esempio dopo dieci o quindici articoli, il numero non è stato ancora deciso. Se, poniamo, l’utente scaricherà più di 20 articoli in totale, gli si chiederà di sottoscrivere un abbonamento per un certo periodo di tempo. Saranno esclusi i possessori di un abbonamento al giornale stampato o online.â€
Gabriele Siegert, professoressa di Economia e Management dei media all’Università di Zurigo, valuta positivamente il concetto paywall della NZZ e ritiene sensata l’introduzione a tappe del pagamento: “Sino ad ora i contenuti online erano gratuiti, e non si può dunque costringere di punto in bianco l’utente a rinunciare a ciò di cui poteva disporre gratuitamente: è necessario “svezzarlo†a poco a poco.â€
Anche la strategia di pagamento è avveduta: “È sicuramente un vantaggio non dover pagare ogni singolo download, bensì pagare un abbonamento quando si è raggiunta una soglia prefissata. Una volta pagato l’abbonamento, l’utente non soffre piùâ€. Nel corso del 2012 si vedrà quanti utenti dell’offerta online della NZZ accetteranno la “sofferenza†che il pagamento di un canone comporta e rimarranno fedeli a nzz.ch.