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Twitter, Severgnini il giornalista più seguito dagli italiani

Un’ analisi di Vincenzo Cosenza mostra come, diversamente da quanto successe con Facebook, molti giornalisti hanno ben compreso lo strumento Twitter tanto da usarlo non soltanto come amplificatore dei propri articoli – PierLiuca Santoro ricostruisce invece il rapporto dei direttori dei quotidiani con la piattaforma: fra quelli tradizionali il primo direttore a sbarcare su Twitter è stato Mario Sechi (Il Tempo), il cui account risale al marzo 2009 – Il ‘’fenomeno’’ Signorini: approdato solo ai primi di dicembre, ha già raggiunto quasi 92.000 follower

Contrariamente a quanto era accaduto con Second Life e Facebook, molti giornalisti italiani hanno ben compreso lo strumento Twitter tanto da usarlo non soltanto come amplificatore dei propri articoli. Lo sottolinea Vincenzo Cosenza (Vincos) che sul suo blog pubblica la prima parte di un’ analisi della presenza dei giornalisti su Twitter, raccolti nella lista di Stampa Tweet, attraverso la tecnica della social network analysis.

I giornalisti con più follower, alla data del 5 gennaio – segnala Cosenza -, sono: Beppe Severgnini (154.522), Roberto Saviano (96.904), Alfonso Signorini (91.963), Ilaria D’amico (62.022), Franca Sozzani (60.176), Guido Meda (58.853), Paolo Attivissimo aka Disinformatico (58.551) che deve la sua notorietà più all’attività di blogger, che a quella di giornalista, Gianni Riotta (48.972), Riccardo Luna (44.684), Ferruccio De Bortoli (39.924). Seguono a distanza ravvicinata Travaglio, Sottile, Bignardi. Sotto i trentamila follower troviamo De Biase, Sofri, Di Marzio, Calabresi, Neri, Telese, Ruotolo.

Vincos  pubblica anche due interessanti visualizzazioni:

-il reticolo di rapporti tra i vari account, con le immagini del profilo di grandezza proporzionale al numero di follower. I colori dei nomi variano dal rosso (pochi tweet alla data considerata) al verde (molti tweet).

– un grafico interattivo sul rapporto following/follower

                                                                                                            *  *  *  *  *

 Pierluca Santoro sul Giornalaio ha analizzato invece il rapporto dei direttori dei maggiori giornali italiani con Twitter, rilevando che, fra i direttori dei quotidiani italiani tradizionali, quello che vanta la più antica iscrizione a Twitter è il direttore del Tempo Mario Sechi (ha aperto un account sulla piattaforma di microblogging il 29 marzo del 2009), seguito da Stefano Menichini (Europa), che è sbarcato su twitter il 14 maggio di quell’ anno, e da Mario Calabresi (La Stampa), che ha fatto il suo primo tweet il 9 luglio di quell’ anno.

Per quanto riguarda le testate quotidiane nate digitali, è Luca Sofri il direttore che è arrivato per primo su twitter (il 15 febbraio del 2009).

Al di là dell’intensità soggettiva di utilizzo del mezzo – osserva il Giornalaio -, pare emergere, dando per scontata la bontà di contenuti da parte di tutti coloro compresi nell’elenco, una relazione tra notorietà del quotidiano e numero di followers. La data d’ iscrizione suggerisce come prevalentemente  i direttori dei giornali abbiano scoperto Twitter recentemente se non recentissimamente. Si evidenzia inoltre come queste persone siano ancora una minoranza con la maggioranza dei loro colleghi che non hanno ancora deciso di mettersi a lavare i piatti.