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Una guida alle migliori pratiche in tema di accuratezza

L’ inclusione degli utenti nel processo di accountability interno ai media online sembra promettente: mentre per la maggior parte degli strumenti tradizionali i problemi vengono risolti dopo la pubblicazione, la natura interattiva di questi ultimi consente di coinvolgere il pubblico nel processo di analisi morale già durante la fase informativa e di scrittura.

E’ un grosso valore aggiunto della tecnologia digitale, come rileva “Best Practice Guidebook: Media Accountability and Transparency across Europe”, un rapporto realizzato nell’ambito del progetto di ricerca internazionale “MediaAct” sui sistemi di accountability e trasparenza neipaesi occidentali, realizzato da un consorzio di dodici università europee e due arabe.

 

 

Ne parla ampiamente Antonio Rossano sul sito dell’ European Journalism Observatory, in un articolo dal titolo ‘’MediaAct: una guida alle Best Practice’’ , sottolineanco come

 

nell’era dei media digitali, il  processo di accountability include non solo i “media-professionals” ma paritariamente, i cittadini. Parallelamente ai tradizionali sistemi di autoregolamentazione quali codici etici, consigli della stampa, ombudsmen, alcune organizzazioni hanno sviluppato strumenti propri, quali codici e manuali di istruzioni ed una ampia serie di strumenti web-based: online ombudsmen, blog di redazione, forum, pulsanti di “correzione”, etc.. per incrementare la qualità del giornalismo e facilitare la fiducia dei lettori, attraverso il dialogo con essi.

 

Per l’ Italia, nella sezione dei blog editoriali, il riconoscimento di ‘’best practice’’ è stato conferito al blog “Giornalismo d’altri” di Mario Tedeschini Lalli, vice responsabile innovazione e sviluppo del Gruppo Editoriale L’Espresso, che Rossano ha intervistato (l’ intervista è al termine dell’ articolo).

 

Questa la motivazione del riconoscimento:

 

 “The blog of Mario Tedeschini Lalli… primarily covers reflections on journalism. His daily topics in his blog, on Facebook and Twitter include transparency in journalism, current debates and foreign best practices. “

““It is important in particular in the context of Italian media, where such issues are often avoided. His social network accounts and his blog are aggregators. He identifies and highlights good practices in the field of journalism and suggests improvements. … This practice opens journalism to public and initiates a self-reflection process within the industry. It fosters actor, newsroom and production transparency. “

 

 

Il progetto MediaAct

Il progetto di ricerca “Accuratezza e Trasparenza dei Media in Europa” (MediaAct) esamina la situazione nei media di dodici paesi europei (Germania, Francia, Italia, Finlandia, Austria, Svizzera, Polonia, Olanda, Romania, Inghilterra, Estonia, Spagna) e due arabi (Tunisia e Giordania). Lsdi ne ha già parlato qui.

 

 

Qui è possible scaricare la Guida.