Più della metà della popolazione mondiale adulta legge un giornale: oltre 2,5 miliardi in versione cartacea e più di 600 milioni in versione digitale. Una cifra superiore al numero complessivo di internauti nel mondo.
“E’ innegabile: i giornali sono onnipresenti, fanno parte del tessuto sociale. La nostra industria è molto più potente di quello che si possa immaginareâ€, commenta Larry Kilman, Ceo di Wan-Ifra (l’ Associazione mondiale dei giornali e degli editori),  presentando l’ ultima edizione di World Press Trends, lo studio sull’ andamento dell’ editoria giornalistica che viene realizzato ogni anno dal 1989, al Congresso mondiale dell’ associazione.
“Ma i giornali evolvono – e devono farlo se vogliono continuare a giocare il loro ruolo tradizionale di ‘cane da guardia’ della società e di fornitori di informazioni credibili, di cui i cittadini hanno bisogno per prendere le proprie decisioni con piena cognizione di causa. Non è un problema di lettori. I lettori li abbiamo. Il problema – aggiunge Kilman – sta semplicemente nel trovare dei modelli economici redditizi adatti all’ era digitaleâ€.
Già . Il problema – aggiungiamo noi – è tutto il quel ‘’semplicemente’’.
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Un nuovo data-base
Kilmann ha presentato anche il nuovo data-base dedicato alle tendenze della stampa a livello mondiale.
L’ archivio – consultabile qui – comprende i dati contenuti nel tradizionale rapporto annuale oltre a una serie di elementi (per paese e complessivi) che riflettono l’ importanza crescente del digitale. Questo nuovo strumento – sottolinea Wan-Ifra in una nota – permette anche di produrre dei Rapporti personalizzati e di stamparli.
World Press Trends 2012, la sintesi
Lettori
– Più di 1,5 miliardi di persone leggono ogni giorno un giornale su carta e più di 600 milioni in versione digitale. Di questi ultimi, 500 milioni leggono anche il quotidiano a stampa e 100 milioni solo l’ edizione online.
– Più del 40 % degli internauti mondiali legge un quotidiano online: un dato in aumento rispetto al 34% dell’ anno precedente. I giornali attirano un gran numero di internauti sui loro siti, ma i problemi maggiori da risolvere restano quelli della frequenza e dell’ intensità delle visite. Se 7 internauti su 10 negli Stati Uniti consultano i siti web dei giornali, solo il 17% lo fanno quotidianamente.
– La diffusione mondiale dei quotidiani a pagamento è cresciuta dell’ 1,1 % nel 2011 rispetto al 2010 e raggiunge i 512 milioni di copie.
– Il numero di lettori di quotidiani a livello mondiale è aumentato del 4,2 % dal 2007.
– I quotidiani gratuiti restano un fattore importante su molti mercati, nonostante un certo arretramento. La diffusione totale nel 2011 è stata di 36 milioni di copie. I gratuiti sono molto diffusi fra i giovani, generano un numero di lettori a copia equivalente a queli a pagamento e registrano ricavi pubblicitari analoghi.
– L’ Asia rappresenta oggi un terzo della diffusione mondiale. Nell’ ultimo quinquennio è cresciuta del 16%, mentre quelle in Europa e America del Nord sono crollate del 17% nello stesso periodo.
– La diffusione, sempre in Asia, è aumentata del 3,5 % rispetto all’ anno scorso, e del 4,8 % nel Medio Oriente e in Africa del nord. Mentre è calata del 3,4 % in Europa, del 3,3 % in America latina e del 4,3 % in America del Nord. Stabile in Australia.
– I paesi scandinavi e alpine continuano a registrar il maggior tasso di quotidiani in rapporto alla popolazione. Quanta a Corea del Sud e Hong Kong, si ritrovano fra i primi 10 paesi in classifica. I paesi che hanno il lettorato più forte sono anche quelli che registrano il maggior tasso di penetrazione della banda larga.
Ricavi
– I prodotti stampati rappresentano la fonte principale dei ricavi raccolti dalle aziende editrici e la sola vendita rappresenta più della metà del totale dei ricavi. Il settore industriale della stampa a livello mondiale registra un fatturato di 200 miliardi di dollari all’ anno.
– I ricavi pubblicitari dei quotidiani sono stati pari a 76 miliardi di dollari nel 2011 – il 20 % dell’ insieme del mercato pubblicitario – con una forte diminuzione rispetto al 2007 quando erano pari a 128 miliardi. Il 72 % di questo calo è da imputare all’ America del Nord. La caduta delle entrate pubblicitarie dei giornali dell’ Europa occidentale si è attenuate negli ultimo anni.
– Il mercato pubblicitario digitale continua a crescere. Dal 2007 al 2011 è passato da 42 a 76 miliardi di dollari. Nel 2011, solo il 2,2% del totale dei ricavi pubblicitari provenivano però dale piattaforme digitali.
– Le caratteristiche del mercato pubblicitario differiscono notevolmente da una regione all’ altra. La televisione domina in America latina e in Europa dell’ est, mentre in Medio Oriente ed Europa occidentale è la stamopa in una posizione di forza.
– La pubblicità legata ai motori di ricerca rappresenta il 58% della pubblicità digitale e il 13% di tutti gli investimenti pubblicitari.
Nuove piattaforme
– Meno di tre anni dopo il lancio dell’ i-Pad, I tablet e gli e-reader si rivelano come delle promettenti piattaforme per il consumo dell’ informazione. Sei utenti su 10 usano tablet per ottenere quelle informazioni che un tempo si procuravano attraverso i quotidiani o le riviste.
– Più della metà degli utenti di tablet affermano di leggere quotidianamente le notizie sui loro apparecchi e il 30% indicano che passano più tempo a legge l’ Informazione dopo aver acquistato il tablet. La maggioranza li preferisce ai pc tradizionali, alle pubblicazioni su carta o alla tv.