Abbastanza, secondo lui, per decretare la morte del giornalismo partecipativo. Quando forse in questione è piuttosto la presenza digitale dei media tradizionali.Â
Où est passé le « journalisme participatif » ?
di Pascal Galinier (Le Monde)
Natalie Nougayrède, la nuova direttrice di Le Monde, arriva decisamente in un momento cruciale; le vendite dei giornali cartacei continuano a calare, ci dicono, mentre la lettura digitale decolla, lentamente ma con decisione. Inesorabilmente.
Il volume delle consultazioni su nuovi supporti ha progredito dell’11% nel 2012, secondo due studi[1] di cui ha parlato il nostro giornale questa settimana. Il 19 febbraio, gli edicolanti si mobilitavano per lanciare un allarme e mostrare i loro lividi: si sentono – dicono – come «una specie in via di scomparsa»…
E voi lettori, sareste anche voi una specie in via d’estinzione?
Il vostro mediatore lo constata nella sua rubrica di questa settimana: siete sempre meno numerosi a scriverci. Eravate 199 al giorno nel primo trimestre 2011, vi siete ridotti a 38 oggi! Un vero crollo di oltre il 68%!
Sul sito del giornale, l’ erosione è meno grave. Ma esiste. In febbraio 2013, il numero dei commenti on line moderati da Netino sull’insieme dei blog di Monde.fr era di meno di 40 000, una riduzione di oltre il 16% rispetto a febbraio 2012 − che contava certo 29 giorni quest’ anno bisestile.
Â
“Non si può dire che ci sia stato un calo del numero di commenti sui blog, ma piuttosto che il ritmo dei commenti è in fase con quello dell’attualità e soprattutto dei soggetti polemiciâ€
tiene a precisare Mouna El Mokhtari, responsabile della blogosfera di Monde.fr. Certo, ma è comunque più del calo delle vendite in edicola dei quotidiani (-14%) nel corso dello stesso mese…
E dire che l’ attualità di questi ultimi due mesi non aveva mancato di argomenti, se non “polemici†almeno appassionanti, per non dire passionali. Si può immaginare, cari lettori, che la guerra in Mali, il trionfo del populista Beppe Grillo alle elezioni italiane, la dimissione del Papa Benedetto XVI e l’ elezione del primo gesuita argentino al trono di San Pietro, il quasi fallimento di Cipro, vi appassionino meno dei “feuilleton†che, in gennaio-febbraio 2012, faceva il nostro – e vostro – quotidiano (la Francia degradata da Standard & Poor’s, la guerra in Siria, le Pussy Riot, l’affaire DSK…)?
In ogni caso, non si può non constatare che  siete meno numerosi a darci il vostro parere, le vostre riflessioni, le vostre critiche o (più raramente) i vostri elogi.
Sul cartaceo, i nostri lettori-scrittori-polemisti-poeti sembrano stancarsi…Persino questa settimana, come racconta la nostra rubrica, siete numerosi a dibattere e ironizzare sul nuovo Papa, questo Francesco che vuole «una Chiesa povera per i poveri», come il suo omonimo di Assisi a cui ha preso in prestito il nome. Delle lettere sfiziose.
Sul web, la bloguitudine non è più quella che era una volta…E’ il primo segno della fine di un’ era importante e magica, quella che un tempo abbiamo creduto essere l’epoca d’oro del Web 2.0: quella del “giornalismo partecipativo†o addirittura del “ journalisme citoyenâ€?
Print, Web, la stessa lotta! Stesso dibattito, se non altro… “Bisogna andare a fare un giro sulle discussioni della pagina Facebook di  leMonde. Là , c’è vita, è animato e gli scambi vanno alla velocità della fibra! Arrivederci Print…â€, ci dice Flavien Fawkes sulla pagina facebook del mediatore.
Divoratori di carta o internauti, buona lettura a tutti e…mano alla tastiera!
(traduzione a cura di Andrea Paracchini)
Les indignez de la Paf, un’associazione di spettatori televisivi critici, invita i suoi followers a scrivere al mediatore “che si annoiaâ€
Ecrivez donc au Médiateur du Monde, il s’ennuie. Demandez-lui d’accorder une Tribune aux Indignés du PAF!Son mail: mediateur@lemonde.fr
— LesIndignésDuPAF (@IndignEsDuPAF) 23 mars 2013