E’ una variante di crowdfunding, molto più personalizzato, quello che offre Beacon, un sito-piattaforma  rivolto a giornalisti che pensano di avere un discreto personal branding e che si vogliono mettere sul mercato: non quello classico delle testate giornalistiche, ma quello dei lettori, che in questo modo stringono con i loro giornalisti di riferimento dei rapporti ancora più stretti.
Tanto che – spiega il sito – ‘’tutto questo significa che sarà il lettore e non l’ inserzionista a decidere quale redattore scriverà e quali articoli verranno pubblicati’’.
Fondato da Dan Fletcher, un ex dirigente di Facebook, con due soci, Adrian Sanders e Dimitri Cherniak (anche lui ex di Facebook), il sito – spiega Journalismes.info – propone di abbonarsi al proprio giornalista preferito – scelto fra quelli che aderiscono al sito – versando 5 dollari al mese. Il 60% della somma andrà al giornalista, mentre il resto verrà diviso fra gli altri giornalisti della ‘’scuderia’’ Beacon.
Per Adrian Sanders si tratta di fare di questa piattaforma una fonte complementare di reddito per dei blogger dalla fama già consolidata e che hanno una sufficiente base di followers sulle reti sociali.
Il personal branding non è una cosa nuova ma è ancora troppo presto per dire se il modello Beacon sia sostenibile. In ogni caso la sua specifità – osserva Journalismes.info – è che esso non si basa sul traffico generato ma su una audience piccola e molto fidelizzata.
Per approfondire ecco il blog de Beacon.