Si scrive civic hacking, si legge #twitantonio, cioè i candidati a Senato e Camera a portata di tweet. Semplice e rivoluzionario, perché al politico piace twittare ma non “essere twittatoâ€, avere followers ma non diventare follower dei comuni mortali.
E invece #twitantonio te li mette a portata di tastiera, uno ad uno, senza mediazioni di sorta. Che poi rispondano ai tweet dei cittadini è un altro discorso, ma intanto lo strumento è stato messo a disposizione dalla comunità  Spaghetti Open Data (SOD).
di Pino Bruno
(da Globalist.it )
Come funziona #twitantonio?
“Nelle democrazie pre-digitali, i cittadini che desideravano influenzare i candidati alle elezioni scrivevano loro lettere di carta: più recentemente si sono usate le e-mail. I social network su Internet portano questo esercizio a un livello successivo, perché i candidati (come gli eletti) li usano per interagire con l’elettorato in pubblico. Se mandi un tweet al tuo candidato tutti possono vedere se lui o lei ti risponde, e cosa. Quindi, non essere timid@: mano alla tastiera. Aiuterai i candidati a mantenersi vicini ai cittadini visti come individui, non solo come corpo elettorale. Qualche volta bastano 140 caratteri per irrobustire una democraziaâ€.
Tra gli sviluppatori c’è Paolo Mainardi (@paolomainardi), che a Forum PA ha raccontato genesi e obiettivi dell’iniziativa: La filosofia che sta dietro tutto questo è molto semplice, citando Dave Cambpell:
citizens developing their own applications which give people simple, tangible benefits in the civic and community aspects of their lives.
Sostituirei, quindi, la parola “spendere†con la parola “investireâ€, sicuramente più corretta nel nostro caso. Noi investiamo il nostro tempo perché spinti dalla passione di poter dare un contributo alla società mettendo in gioco le nostre conoscenze, e applichiamo la logica del Do It Yourself bypassando in molti casi i filtri della burocrazia.
Il limite della diffusione degli Open Data è diventato per noi un’occasione di creatività , quando i dati non sono disponibili – o in molti casi – in formati poco leggibili noi li hackeriamo, scriviamo software che li renda utilizzabili, ed utili. Questa per noi è Innovazione, Innovazione senza chiedere permesso.
Questo è civic hacking.
In questo progetto una tra le cose più belle, a mio parere, è stata vedere un gruppo di persone, di ogni competenza e settore, riunite in una stanza con il solo desiderio di imparare, di condividere e di partecipare allo sviluppo, come dei veri civic hackersâ€.
Dimenticavo: #Twitantonio è un “omaggio sincero al principe De Curtis“.