Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Dalla fabbrica dei giornalisti “all’ armata degli sfruttati”. Oscar Giannino: “l’ informazione economico-finanziaria è asservita”

 

Giannino Continuiamo il piccolo osservatorio empirico sui  temi dell’ informazione e del giornalismo all’ interno dei programmi dei partiti in vista delle prossime elezioni.

Dopo l’ intervento di Roberto Natale, candidato con Sel in Umbria, pubblichiamo il video e la trascrizione di una intervista sui temi dell’ informazione in Italia a Oscar Giannino, giornalista di politica ed economia, candidato a premier per la lista ‘’Fare per Fermare il Declino (FID’’). 

 

 

Qui sotto l’ intervista, realizzata da Ines Macchiarola ieri a Foggia.  

 

 

 

Ed ecco la trascrizione.

 

Equo compenso, a poche settimane dalla pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale.  “Avrebbe senso solo se ci confrontiamo seriamente intorno ad un tavolo, e discutiamo su quello che sono diventate le aziende editoriali nel nostro paese.

Nella mia esperienza – non credo limitata – ritengo ci sia la realtà ormai sedimentata degli ipertutelati con contratti in linea con il  CNLG che si scontra con un’ armata di sfruttati la cui condizione peggiora di anno in anno. E’ grazie a loro se le aziende editoriali tentano di rimanere più vicine alla linea dello zero, o di perdita di non troppi punti per non interrompere la loro vita.”

Si tratta di una ”massa alla quale manca la pur minima fonte di reddito. E’ questo il vero problema da affrontare, senza il quale, le aziende, non introdurranno mail l’equo compenso.” (Vedi il Report LSDI ‘’La fabbrica dei giornalisti’’: https://www.lsdi.it/2012/la-fabbrica-dei-giornalisti-il-rapporto-completo/ )

 

Carta di Firenze, a poco più di un anno dalla sua approvazione.  “Non credo che ci possiamo sentire soddisfatti. E’ una domanda retorica perché da come vivo la professione, da anni ci si rende conto, che sono di quelle cose per riempirsi la bocca nei convegni. Ma poi in concreto? Sono molto insoddisfatto.  Quello che vorrei che ci fosse – ed è il limite che io vedo nell’Ordine e nel Sindacato – è una iniziativa capace di dire: ‘care signore imprese editoriali, televisive, radiofoniche, etc, vogliamo sentire cosa ci dite di questa amara verità.’ Questa però è una impostazione che non piace agli ipertutelati.”

 

Lottizzazione dell’informazione e nepotismo amorale. “Il giornalismo politico e la politica giornalistica vanno a braccetto, da sempre. Il problema riguarda soprattutto il servizio pubblico, che è al servizio dei partiti.

 

Livelli e qualità dell’informazione in Italia. “L’informazione economico – finanziaria è una informazione nel complesso asservita. E questo l’ ho sperimentato in tutti i gruppi in cui ho lavorato, molto più di quella ‘politica’. La politica consente spesso l’ inserimento di persone che meglio assecondano le proprie inclinazioni. La questione del giornalismo economico è una situazione più delicata. Ha a che vedere con questioni tecniche tra banche, imprese, e loro debiti.”

Secondo Giannino esiste un “intreccio tale che se davvero scopri anche solo un decimo di quello che non è scritto sui bilanci, per ottenere la pubblicazione, e il servizio, o sei Milena Gabanelli, o rischi quello, che a me, e ad altri colleghi è successo. Ti additano la porta, e te ne devi andare.”

 

(I. M.)Â