Nonostante che nel mondo dei media, fra i tanti annunci funebri, ci sia anche quello dei blog, ecco che due piattaforme di recente costituzione, Svbtle e Medium, annunciano di aver raccolto negli Stati Uniti finanziamenti  per reinventare il blogging, puntando soprattutto sui processi di curation e di miglioramento del design, anche se, come racconta Mathew Ingram su Paidcontent, rimane un mistero come pensino di ricavarci dei soldi.
Svbtle ha detto martedì di aver raccolto capitali da un gruppo di investitori informali: Medium ha alle spalle l’ ex  CEO di Twitter Evan Williams.
Il primo è nato nel marzo scorso (ad opera di Dustin Curtis) e nel giro di pochi mesi, con più di 200 blogger, conterebbe ora – come dice l’ azienda in un post – ‘’milioni e milioni’’ di pagine viste al mese.
Come Curtis ha spiegato una intervista a TechCrunch, “monetizzare i contenuti, specialmente quelli scritti, è estremamente difficile. Io penso che la maggiore innovazione di Svbtle sarà proprio in quest’ area, ma non so ancora quale sarà ’’. Anche se un piccolo segnale lo ha dato martedì su Twitter, scrivendo:
Non si può fare soldi nel publishing monetizzando il contenuto. Bisogna monetizzare il sistema di distribuzione.
Svbtle, secondo Ingram, sembra rivolgersi alla stessa nicchia di mercato di Medium, la startup che Evan Williams ha fondato in autunno dopo aver lasciato Twitter. Reinventare il blogging sembra un po’ un pallino di Williams, da quando aveva lanciato Blogger (poi rilevata da Google nel 2003), che si era affermata come una iniziativa di grande successo nel campo della pubblicazione e diffusione dei contenuti online.
Poco fa l’ azienda ha assunto Kate Lee, una content editor ed  ex agente letterario, il cui compito sembra soprattutto quello di trovare nuovi scrittori e di incoraggiarli ad aprire i loro blog su Medium, oltre che impostare delle nuove forme di diffusione dei contenuti, tipo ebook. Ma, allo stesso modo di Svbtle, l’ azienda non ha fornito molte indicazioni su come impostare l’ utilizzo economico del network.
Piattaforme di blogging come Pajamas Media sono state un punto fermo all’ inizio del blogging ma la maggior parte di loro non hanno avuto un grande successo, anche se alcune di esse sono riuscite ad inserirsi all’ interno delle reti pubblicitarie come The Deck e Federated Media, che all’ inizio avevano sostenuto l’ affermazione di blog come TechCrunch o Laughing Squid.
L’ Huffington Post aveva cominciato probabilmente nello stesso modo, con un nucleo di blogger non pagati che poi sono diventati un business, e la stessa cosa l’ ha fatta Talking Points Memo.
Possono Svbtle o Medium trovare una diversa strada verso il successo, magari imitando l’ approccio “artigianale” scelto per esempio da iniziative come il Magazine di Marco Arment, che è una applicazione solo per iOS?
Vedremo – conclude Ingram -. Ma una cosa è evidente: proprio quando si pensava che il blogging fosse morto, arriva qualcuno a reinventarlo.
Aggiornamento: ma la ”morte” del blog è uno dei tanti ritornelli (vedi i dati del Giornalaio).