Nella testa di Marc Zuckerberg – sostiene Mike Isaac, un ex giornalista di Wired specializzato in social media, in un intervento su Allthingsd.com – FB dovrebbe essere ‘’il migliore giornale personalizzato del mondo’’: un mix di grafica e contenuti che propone una ampia gamma di servizi e fotografie ‘’di altà qualità ’’.
Quale FB prevarrà ?
Il divario tra questi due Facebook – quello che i suoi dirigenti vorrebbero e quello che gli utenti usano ora – sta cominciando a diventare sempre più visibile e Isaac lo analizza nei particolari in una interessante ricostruzione dello ‘’scontro progettuale’’ in corso fra l’ azienda e gli utenti.
All’inizio di quest’ anno, gli utenti di Facebook hanno sostanzialmente respinto il nuovo progetto di News Feed che Zuckerberg aveva annunciato con molto clamore. E ora Facebook sta adeguando i suoi algoritmi per mettere maggiormente in evidenza quei contenuti che secondo l’ azienda i lettori dovrebbero vedere, spingendo verso il basso alcune delle cose per cui è attualmente così popolare.
Ma allora, quale versione di Facebook vincerà ?
Quello che vuole Facebook…
Isaac parte dalla visione del News Feed di Facebook  che può essere attribuita in particolare a due uomini : il Vice Presidente, responsabile del prodotto, Chris Cox, e lo stesso CEO, Mark Zuckerberg . Il primo, negli ultimi due anni, secondo fonti che Isaac non cita, avrebbe condotto in azienda una campagna per far diventare FB una sorta di News Feed “ideale” . Una cosa con cui uno apre il suo rituale mattutino quotidiano, un po’ come si fa col giornale.
L’ azienda ha esplorato varie interfacce utente tenendo in mente questo ipotetico comportamento dell’ utente. Il tutto nell’ ambito di un progetto-ombrello denominato ” Reader” (iniziativa che all’ inizio del 2013 era stata erroneamente fatta passare  come un clone di Google Reader ). Ad acuni i prototipi erano sembrati  una ‘’esperienza raffinata, colta’’, una sorta di Flipboard. ( Ma Facebook ha rifiutato qualsiasi commento sul progetto Reader).
Secondo Isaac, Cox e Zuckerberg , i due sostenitori più accesi di questa linea , vorrebbero che la visita al sito fosse una esperienza “utile” , offrendo un buon assortimento di contenuti per persone in tutto il mondo, un pacchetto ben confezionato.
Ma, commenta il giornalista, il progetto partiva da un ritratto idilliaco di Facebook , e i primi contatti con la realtà invece non hanno offerto  una navigazione tranquilla .
Prendete il News Feed proposto ai primi di marzo,  il primo frutto del progetto Reader.  Anche se il risultato è stato drasticamente ridimensionato all’ interno dell’ azienda, sembrava ancora molto diverso dal vecchio Facebook. Articoli e foto erano enormi , occupando molto più spazio di altri servizi. C’ erano insomma meno post, ma sembravano più grandi e più piacevoli di prima .
Tuttavia, le fonti avrebbero raccontato a Isaac che i dati sull’ engagement rimanevano in stallo. Tanto che la maggioranza degli utenti non vedranno la nuova impostazione.
Si torna invece, secondo le fonti, al tavolo di progettazione utilizzando i dati del primo esperimento per fare una Versione 2 del News Feed. Quando agli utenti verrà fatto vedere questo progetto rimaneggiato, sarà probabilmente un cambiamento meno drastico: verranno incorporate solo alcune delle modifiche e solo quelle che funzionano meglio.
Isaac ritiene che l’ azienda sia un po’ in un vicolo cieco: fare dei cambiamenti radicali tutti in una volta e affrontare il potenziale contraccolpo dell’ utente o provare lentamente per vedere cosa funziona e cosa non funziona, ma venendo ‘’castigati’’per essersi mossi troppo lentamente?
Un portavoce di Facebook ha spiegato che l’ azienda sta ancora testando le modifiche al progetto e non ha voluto aggiungere altro.
… e quello che vuole la gente
Facebook ha un altro problema con la sua visione del News Feed: di che cosa ha appetito ora la gente?
Chris Cox parla dell’ intenzione di arrivare a un design unico di News Feed per tutti i device, pc, tablet e smartphone .
Quello che Facebook vuole – continua Isaac – è che emergano di più nel News Feed dei contenuti di “alta qualità “. Il responsabile del progetto, Lars Backstrom, non spiegava con precisione nella sua recente intervista a Peter Kafka che cosa questo doveva significare, anche se alludeva a “storie da 1.000 parole” su siti come AllThingsD . (Forse questo post su Facebook dell’ agosto scorso può aiutare a ricostruire un po’ il background, ma è ancora difficile capire esattamente quello che tutto questo significherà ).
Ma le cose su cui gli utenti attualmente cliccano e che condividono sembrano essere tutto il contrario dell’ esempio fatto da Backstrom : storie virali e foto prodotte da editori come BuzzFeed e Upworthy, o che appaiono su siti come Imgur o 9gag, raccolgono su Facebook dei risultati eccellenti, con tonnellate di click e di coinvolgimento.
Il risultato del News Feed dopo tutta questa condivisione e viralità ? Una sorta di versione tabloid-izzata di Facebook , risponde Isaac, dove “storie di junk-food o di LOLcat” andranno follemente bene mentre sarà più difficile che passi qualche servizio da magazine ben fatto o almeno qualche notizia decente.
Per carità , aggiunge Isaac, non è mica per forza un male. Contenuti virali all’ interno di Facebook significano utenti più coinvolti e potenzialmente soddisfatti. E utenti felici significano un Facebook felice.
La squadra invece vorrebbe dare maggior peso a quei contenuti per cui Backstrom sostiene che vi sia un qualche ‘’appetito’’. Alcune ricerche fatte dall’ azienda  indicherebbero che viene dato un ‘’valore’’ diverso ad alcuni contenuti rispetto ad altri, ma, ancora una volta, Backstrom non specifica quali.
Quello che Isaac chiama il ‘’team’’ avrebbe anche bloccato alcuni prodotti che probabilmente si sarebbero rivelati molto popolari su Facebook, ma che andrebbero contro gli ideali del progetto per cui il team si sta battendo. Ad esempio inserire foto GIF, come fa BuzzFeed. Attualmente FB non le accetta, ma il supporto sarebbe pronto da tempo e non è stato ancora reso esecutivo per il dibattito interno sull’ eventuale impatto estetico che esse potrebbero avere sul News Feed .
La parola chiave che spesso usano i top manager di Facebook – osserva Isaac -, è “utile”. Quali  algoritmi potrebbero produrre un ampio mix di contenuti che tutto il miliardo e oltre di utenti di Facebook potrebbe trovare non solo convincente ma informativo? Un mix che offra la stessa sensazione come, poniamo, aprire un giornale?
Mantenere l’ equilibrio
Non c’ è una soluzione rapida per i problemi di News Feed. Probabilmente tutto procederà con piccoli ritocchi e modifiche al Feed, con Facebook che spera di non scivolare troppo in una sola direzione.
Per quanto riguarda l’ esigenza di arginare la prevalenza dei cosiddetti contenuti bassi,  una mano può venire da una tecnologia portata all’ interno di FB con l’ acquisizione l’ anno scorso di Face.com, una società specializzata nel riconoscimento facciale . Ma le fonti sostengono che in generale Face.com lavora sull’ immagine più che sui volti.
Immaginiamo , però , che la maggior parte del lavoro ora sarà dedicato, tenendosi sul filo del rasoio, a placare gli editori nervosi, ad affrontare i capricci sempre fluttuanti degli utenti e ad “allineare la definizione di valore propria di Facebook con quella che ne hanno gli utenti’’, come il responsabile di News Feed ammette.
Quanto a immaginare il News Feed di domani – conclude Isaac -, provate a pensarlo in termini di ciò che l’ azienda non vuole che esso sembri: “Chris e Mark non vogliono assolutamente che Facebook sia come Tumblr “, ha detto una fonte .