Il declino del giornalismo in una mostra d’ arte a Princeton
Il declino del giornalismo è arrivato anche fra i temi dell’ arte contemporanea. La Woodrow Wilson School’s Bernstein Gallery, che ha sede nell’ Università di Princeton, ha allestito una mostra di Marcia Annenberg, un’ artista che vive e lavora a New York e che espone una serie di opere dedicate al mondo dei media e alla deriva della qualità dell’ informazione.
Il titolo della mostra – racconta Ilene Dube su Newsworks.org – è News/Not News  e al luogo comune ‘’Nessuna notizia/buona notizia’’ è dedicata una delle principali opere esposte (nell’ immagine qui sopra).
“No News is Good News”: otto prime pagine dei principali quotidiani Usa (The New York Times, Wall Street Journal, Los Angeles Times, Dallas Morning News, Washington Post, Philadelphia Inquirer, Detroit Free Press e Kansas City Star) vengono presentate dietro due tendine da finestra, una delle quali raccolta da una coccarda con i colori e i motivi – stelle e strisce – della bandiera nazionale. Sono le prime pagine dell’ 1 gennaio 2012, ma – racconta l’ artista – solo il Dallas dava notizia del fatto che il giorno prima, il 31 dicembre, il presidente Obama aveva firmato il National Defense Authorization Act – una legge che concedeva ai militari la possibilità di controllare i civili in casi di presunto terrorismo -, mentre il NYT ne parlava a pagina 22.
Marcia Annenberg che si descrive come una ‘’notizia-dipendente’’ che guarda sei canali tv ogni giorno, oltre a seguire siti web, blog e altri media, cercò di stare dietro alla vicenda per una intera settimana.  E la cosa che attirò la sua attenzione – ricorda – era il fatto piuttosto rilevante – e spaventoso – che i tuoi diritti alla libertà di parola ti venivano portati via se i uoi dati – email, telefonate, ecc. – potevano essere erano monitorati in qualsiasi momento’’.
‘’Se non sono una persona sospetta perché qualcuno dovrebbe spiare i miei dati’ – chiede -. L’ America si fonda sui 10 emendamenti. Che cosa diventa se la Costituzione viene cancellata?’’
Così nasce il suo lavoro – “No News is Good News” –, che insieme alle altre opere sarà esposta nella galleria dell’ Universitòà di Princeton fino al 14 febbraio.
Si tratta di quadri e allestimenti in tre dimensioni in cui l’ artista – spiegano gli organizzatori – attacca non solo il mondo del marketing editoriale ma anche il pubblico, i cittadini, ‘’colpevoli di lasciarsi manipolare e ingannare dalle stravaganze della cultura popolare’’.