Google Now e MindMeld, due piattaforme che potranno influenzare in maniera significativa il modo di fare giornalismo e di ‘’consumare’’ informazione iper-alimentando il processo di reporting e personalizzando i contenuti in modi mai visti finora. Ne parla su NiemanLab Amy Webb, in un  ampio servizio in cui i maggiori esperti di media immaginano cosa  il prossimo anno riservi per il giornalismo.
Una delle tendenze più importanti che domineranno anche il 2014 è l’ ondata di sofisticati algoritmi e processi che cambieranno per sempre il modo con cui il giornalismo verrà fatto e consumato. Sono intrinsecamente social – osserva Amy Webb -, ma non nel modo in cui si potrebbe pensare. Essi  si basano sui vasti archivi di dati che generiamo ogni volta che ci connettiamo, che sia una ricerca su Google per trovare un ristorante, gli auguri di buon compleanno agli amici su Facebook o la pubblicazione di un post su Medium.
Webb si riferisce a quello che viene definiuto ‘’calcolo previsionale’’. Due primi esempi sono stati messi a punto nel 2013:  Google Now,  che originariamente era stato lanciato come parte del sistema operativo Android , e un’ app chiamata MindMeld , creata dall’ ex ricercatore del MIT e attuale CEO di Expet Labs, Tim Tuttle. Queste due applicazioni osservano gli ultimi minuti del processo mentale di un utente per prevedere i suoi prossimi 10 secondi.
Nel caso di Google Now – spiega Webb –, se avete cercato su Google informazioni sul nuovo film Inside Llewyn Davis  e poi avete chiesto: ‘’dove viene proiettato?’’,  il programma vi dice automaticamente dove è la sala più vicina, gli orari di proiezione e al limite anche il percorso da fare partendo da dove state.
MindMeld offre qualcosa di ancora più emozionante. Quando gli utenti sono connessi, ascolta e  comincia a presentare sul suo dashboard  una serie di informazioni contestuali per aiutarvi ad avere una conversazione più ricca e informata. Se quindi state parlando con un amico di Llewyn Davis, MindMeld  mostrerà automaticamente la storia della musica folk degli anni Sessanta 1960, il cast, i registi, dettagli sulla colonna sonora, commenti e altro ancora su quell’ argomento.
Secondo Amy Webb nelle mani dei giornalisti queste e altre applicazioni emergenti di calcolo previsionale possono essere sfruttate come dei potenti assistenti. Google Now può raccogliere informazioni sul traffico, la situazione meteorologica e altre notizie varie e farle avere proprio nel momento giusto, quando l’ utente ne ha bisogno. MindMeld può fornire dei contentuti contestuali ai giornalisti impegnati in una intervista, mettendo in luce tutti gli argomenti correlati, e cancellando quindi il tradizionale dubbio finale: “C’è qualcos’altro che dovrei chiedere?’’.
Se queste applicazioni possono anticipare i nostri pensieri futuri, degli algoritmi potrebbero fornire due importanti possibilità nel 2014: prevedere i grandi avvenimenti, le breaking news, e produrre contenuti altamente personalizzati per ciascun utente.
Già ora dai social si possono estrarre e interpretare i segnali di crisi che stanno per esplodere. Alcune aziende, come la IBM , sono riuscite a sfruttare grandi insiemi di dati  con l’ intelligenza artificiale e l’ apprendimento automatico per prevedere dei cambiamenti nel mondo reale. Non si tratta di predire una notizia che dovrebbe avvenire fra qualche giorno, ma di intuire un grosso avvenimento poco prima che stia per svolgersi.
Le redazioni hanno a lungo sperato in una personalizzazione significativa – più direttamente un prodotto giornalistico può essere personalizzato individualmente, tanto più è probabile che gli utenti si legheranno a quella testata e ci torneranno più volte. Esperimenti di personalizzazione sono falliti in vari grandi mezzi di comunicazione, ma perché l’ approccio è sempre stato troppo rudimentale. Selezionare un numero ristretto di categorie – come ‘sport’ o ‘notizie dal mondo’ – non permetterà mai di puntare sulle sfumature e sugli interessi mutevoli che vengono prodotti dall’ incontro con idee e persone nuove.
I nostri interessi cambiano nel tempo, così come il flusso delle notizie. Ma quei due cicli non sono mai perfettamente allineati. Se ci pensate, l’ emozionante promessa di Google Now e MindMild è nella capacità di anticipare quali contenuti ci potrebbero interessare nel futuro prossimo. Essi sviscerano il bisogno di contenuti correlati, anticipando i contenuti che apparentemente dovrebbero essere riconoscibili solo da ciascuno di noi individualmente .
In conclusione, le redazioni hanno delle emozionanti opportunità nei prossimi mesi per iper-alimentare il processo di reporting e per personalizzare i contenuti in modi che non abbiamo mai visto prima. Il futuro dell’ informazione giornalistica è nell’ anticipazione.