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Il ‘’futuro’’ di un aspirante giornalista nelle carte di una veggente (un gioco rassicurante)

In Francia ci vogliono almeno cinque anni perché un aspirante giornalista riesca a ottenere un lavoro stabile (ammesso che ci riesca).

 

Nell’ attesa, un giovane studente di giornalismo di Montepellier, Gregoire Nartz, prova anche la ‘’consulenza’’ di una cartomante. E racconta come è andata su Haut courant.

 

Alla fine il risultato è rassicurante (almeno per un attimo): ‘’Non troverà lavoro prima del 2014’’, è la previsione,’’ ma guardi, non la vedo altro che come giornalista… la vedo cronista, sì, inviato speciale, in 3 anni!’’.  

 

Quel futur pour un étudiant journaliste ?

di Grégoire Nartz

 

Ci vogliono più di 5 anni a un aspirante giornalista prima di riuscire a ottenere un impiego stabile in questo campo, ammesso che ce la faccia. Desiderando fare una gloriosa carriera come inviato speciale*, sono andato da una veggente per avere in  mano le carte del mio futuro…

 

Primo pomeriggio, una strada vicino al centro della città. Molti negozi sono chiusi per l’ intervallo del pranzo. Il palazzo, vecchiotto, della veggente confina con uno spiazzo indefinito e il tempo grigiastro di questo inizio d’ ottobre aggiunge un senso di malinconia. E’ un brutto presagio per il mio avvenire?

 

Sul citofono è segnato: ‘’Studio di consulenza’’. Suono.

 

Sono entrato in contatto con la mia futura interlocutrice attraverso il suo sito internet. Una musichetta piena di mistero mi aveva accolto, mentre una scritta mi aveva anticipato che l’ esoterista lavorava per illuminazioni, immedesimazioni, guida divina e che entrava praticamente in trance ad  ogni seduta.

 

Avevo fissato l’ appuntameno per telefono. Una sessione di mezz’ ora secondo la regola, dedicata ad un unico argomento (un solo problema esistenziale), ma, esitando sul contenuto reale della ‘’consultazione’’ e di fronte a un gergo che mi era del tutto estraneo, avevo formulato il mio interrogativo in termini più precisi: ‘’Lei legge il futuro?’’. ‘’Naturalmente, non leggo certo il presente!’’.  Avrei dovuto impegnarmi per qualche minuto in un terreno in cui la mia razionalità si sarebbe scontrata sicuramente con una Verità di qualche altra natura!

Ma almeno avevo approfittato della promozione speciale da 25 euro a seduta invece dei 39 della tariffa normale! Per un’ ora, a Montpellier, mi dicono che i prezzi vanno abitualmente da 45 a 120 euro.

 

Arrivato alla fine di una stretta scala, la medium, che ‘’lavora’’ sotto le referenze della Guide de la Voyance (come aveva anticipato il suo sito), mi riceve  e cerca di mettermi a mio agio presentandosi come una persona ‘’qualunque’’ ma dotata soltanto di maggiore intuizione del normale. E i suoi occhietti un po’ globulari già mi sondano in profondità.

 

 

Un’ atmosfera inattesa

 

L’ ambiente della stanza  è più o meno in tono. Ma niente candele o teschi o altri strumenti da rituale! Una grande scrivania in legno occupa una buona parte della camera. Un letto in ferro in un angolo (la veggente è anche maestra di reiki, una tecnica giapponese di trasmissione di energia che viene realizzata in modo simile a un massaggio), una piccola libreria in un altro. Qualche soprammobile qua e là, ma senza  grandi eccessi: un grande ventaglio asiatico e un antico papiro egiziano sui muri, la statua di un ippocampo su un pesante mobile in legno, un quarzo luminescente dietro un piatto da tajine  sistemato alle spalle della sedia della consulente, sotto un grande specchio in cui si riflette una parte della mia testa.

 

La seduta comincia. Sono teso, impressionato da questo mondo strano in cui non riesco a controllare niente. La veggente intuisce il mio malessere e l’ interpreta come paura. A quel punto devo annunciarle il motivo della mia visita: sono uno studente in giornalismo e mi piacerebbe sapere se alla fine dei miei studi riuscirò a trovare un lavoro in questo campo.  La consulente mi chiede anche la mia data di nascita.
Mani incrociate sul tavolo, la guardo fare. Comincia a sommare le cifre della mia data di nascita. Poi sceglie uno dei tre mazzi di tarocchi di Marsiglia disposti alla sua sinistra e ci batte sopra. Poi mi chiede di tagliare il mazzo in due, con la sinistra, e di scegliere un numero fra 1 e 9. ‘’8’’.
La veggente allora prende uno dei due mazzetti. Conta sette carte e poggia l’ ottava sul tavolo, poi ricomincia e dispone le carte che a mano a mano vengono selezionate in croce: una al centro e quattro ai lati, fino alla fine del mazzetto. La Luna, l’ Impiccato, il Carro, il Papa vengono eliminate… La cartomante comincia allora a predirmi un avvenire fatto di successi ma anche di battaglie.  Prendendo l’ altro mazzetto di carte e scoprendolo davantia me, mi chiede di darle 5 carte, sempre con la mano sinistra. La quinta si abbatte sul centro del tavolo: Il Diavolo!

 

Il suo giudizio cade pesante: dovrò battermi per riuscire!

 

Poi la medium afferra il pendolo. Le serve per determinare le date, mi dice, ma devo evitare di considerare con troppa precisione quello che si appresta a svelare. Gomiti sul tavolo, guardando nel vuoto, fa oscillare il pensolino nero il cui tintinnio evoca la sentenza del tempo che passa.

 

Alla fine mi annuncia con aria grave: ‘’Non troverai lavoro prima del dicembre 2014!’’

 

Non mi è andata troppo male!

 

 

Inviato in 3 anni

 

Ma la mia consulente può fare meglio: dirmi dove troverò lavoro. Aprendo un’ agenda alla cartina della Francia, comincia a esplorare con un dito la regione di Montpellier, poi quella di Lione, dopo avermi chiesto da quale zona del paese provengo. Alla fine mi ‘’vede’’ a Parigi per il mio primo posto, poi all’ estero (‘’al sole’’) ma per periodi brevi, accompagnato da ‘’2 o 3 amici’’ e  dotato di competenze nuove (‘’avrà una telecamera, dei microfoni’’).

 

Dopo aver ripreso a muovere un po’ il suo pendolo e rimesso a posto uil mazzo dei tarocchi, mi conferma le sue visioni. Insiste sulla necessità di liberare energie positive per riuscire, trasformandosi ora quasi in una coach/psicologa. La paura genera solo relazioni negative e produce dei circoli viziosi. Quando ho dei dubbi, devo sforzarmi di immaginare di riuscire per riuscire effettivamente.

 

Quello che faccio fatica a dissimulare è soprattutto qualche brivido che mi viene dalla difficoltà a frenare un sorriso che mi tradirebbe. La situazione mi è del tutto incongrua. Questa onorevole signora, evocando il mio futuro, alterna delle considerazioni evidenti sulla situazione generale del giornalismo e delle improbabili predizioni che mi sembrano del tutto ingenue. E quando io le confesso il mio interesse per le tematiche ‘’sociali’’, devo stringere i denti per non ridere quando lei mi confida che mi vede intervistare dei ‘’banditi’’

 

Esco dalla seduta rassicurato. Il mio futuro sembra pienamente tracciato. La mia consulente è stata molto precisa e formale: ‘’Non la vedo altro che come giornalista,  non aggiungo di più perché non ne so molto di questo mestiere… Ma la vedo cronista, sì, inviato speciale, in 3 anni!’’.

 

Chi l’ ha detto che ci vogliono anni di ‘’galera’’ per diventare giornalista?

 

* Traduciamo così la definizione ‘’grand reporter’’, che alla lettera potrebbe essere ‘’cronista esperto’’

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