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Informazione: Roberto Natale e Articolo 21 sulla crisi delle tv e le patologie croniche del sistema italiano

Continuiamo il piccolo osservatorio empirico sui  temi dell’ informazione e del giornalismo all’ interno dei programmi dei partiti in vista delle prossime elezioni.

Il primo intervento è di un giornalista molto noto che ha deciso di candidarsi nelle prossime consultazioni elettorali nelle file di Sel. Si tratta di Roberto Natale, ex presidente di FNSI, che così scrive sul Manifesto a proposito dei problemi dell’emittenza televisiva in Italia:

 

L’emittenza locale sta spegnendosi, come per un’epidemia: si stima che in questo 2013 la combinazione tra calo della pubblicità e passaggio al digitale terrestre metterà in crisi 300 delle 500 tv. Così come si fa sempre più flebile la voce dell’editoria di idee, di partito, cooperativa, di associazionismo. Brucia il fatto che esperienze reali, non giornali finti stampati per marcire in tipografia, debbano pagare per le truffe dei faccendieri. E la coalizione progressista è chiamata a contrastare l’idea monti-grillina che ogni euro di intervento pubblico sia uno spreco. Serviranno misure di sostegno – assegnate col massimo rigore – per correggere una deriva che tende a riconoscere diritto di parola quasi soltanto a chi ha dietro grandi capitali, dunque anche grandi conflitti di interesse. Non è accettabile che sia questo mercato italiano, così sfigurato da storture e concentrazioni, il giudice supremo della vita dell’informazione.

In questo quadro, ancora più importante è il ruolo che potrà svolgere un servizio pubblico radicalmente riformato. Serve una Rai che non sia al laccio del governo di turno (anche se sarà un governo di centrosinistra) e che si ricordi di marcare la sua diversità di contenuti rispetto all’emittenza commerciale: c’è voluta la straordinaria mobilitazione di “Se non ora quando” per farci capire quali guasti abbia prodotto la mancata risoluzione del conflitto di interessi sui valori, sull’etica, persino sull’estetica.

 

Articolo 21 ha indetto per  l’8 febbraio una manifestazione pubblica per esporre il documento approvato all’unanimità durante l’Assemblea  convocata ad Acquasparta nel novembre scorso. Per chiedere alle candidate e ai candidati amici di Articolo21 di farlo proprio e di mettere in testa, nei primi cento giorni del nuovo Parlamento la risoluzione del conflitto di interessi, una nuova normativa antitrust, il superamento della Legge Gasparri, le querele temerarie, nonché l’illuminazione mediatica dei tanti soggetti e oggetti oscurati specie in questa campagna elettorale…

Con un obiettivo: risalire in tempi brevi di almeno dieci posizioni quella graduatoria internazionale sulla libertà di stampa in cui l’Italia occupa un vergognoso 61° posto. Non inseguiremo nessuno. Chiederemo ai candidati di iniziare un percorso insieme e chi vorrà aderire potrà farlo partecipando alla nostra assemblea, sottoscrivendo un comune impegno a difesa della libertà di informazione.

Se son rose fioriranno

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