Altro che Big Data, la vera rivoluzione è quella degli ‘’Small data’’
Si parla tanto di ‘’Big data’’ in questi giorni, ma si dimentica che la vera opportunità viene dallo ‘’Small data’’, i tanti mondi dei tanti dati diffusi.
Non la mega-armonia delle massime sfere celesti, ma il frastuono di dati decentralizzati. Non ‘’la formula del signore degli anelli che domina tutto’’, ma gli ‘’isolotti della Rete’’, gli ‘’Small Pieces Loosely Joined ‘’ .Â
Rufus Pollock, fondatore e condirettore della Open Knowledge Foundation spiega perché la ‘’vera rivoluzione’’ è quella degli ‘’’Small data’’ invitando chi lo desidera a iscriversi alla  comunità degli Open Knowledge Labs
Big data ha il sapore alla moda della centralizzazione che ha caratterizzato tutte le epoche della storia dei calcolatori. Il pensiero secondo cui ‘’guarda!, abbiamo più dati di quanti ne possiamo processare’ (una cosa che è stata sempre vera, di anno in anno, da quando è iniziata l’ era del computer) è vestito all’ ultima moda, quella che impone tutte le tendenze tecnologiche ‘’must’’.
Nel frattempo però – dice Rufus Pollock, fondatore e condirettore della Open Knowledge Foundation –  rischiamo di perdere di vista la storia molto più importante, la vera rivoluzione, che è la democratizzazione di massa dei mezzi di accesso, conservazione ed elaborazione dei dati. Questa storia non è fatta di grandi organizzazioni che utilizzano i software paralleli di decine di migliaia di server, ma di più persone che ora sono state in grado di collaborare efficacemente in un ecosistema di informazioni diffuse, un ecosistema di piccoli dati.
Come oggi troveremmo ridicolo parlare di “big software” – come se la dimensione in sé fosse una misura di valore – , così dovremmo trovare ugualmente strano, e un giorno capiterà , parlare di “Big data”. La grandezza in sé non importa – ciò che conta è avere i dati, di qualsiasi dimensione, che ci aiutano a risolvere un problema o affrontare la questione che abbiamo di fronte.
Per molti problemi e molte questioni, i piccoli dati possono bastare – giura Pollock -. I dati sull’ uso dell’energia da parte del mio nucleo familiare, quelli sugli orari degli autobus o  sulla spesa pubblica sono tutti ‘’small data’’. Tutto quello che può essere elaborato tramite Excel è ‘’small data’’.
E quando vogliamo aumentare il livello di scala la via per farlo è attraverso elementi fatti  di small data: creando e integrando “pacchetti”  di dati e non costruendo monoliti di big data, suddividendo i problemi in un modo che riesca a passare attraverso l’ intelligenza e il lavoro di singole persone e organizzazioni e non con la creazione di massicci silos centralizzati.
Insomma, conclude Pollock, il prossimo decennio appartiene a modelli diffusi e non a quelli centralizzati, alla collaborazione e non al controllo, agli ‘’small data’’ e non a ai Big Data.