Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Le non risposte di Mario Monti sullo stato del giornalismo in Italia

Monti Come e quanto i partiti e le coalizioni parlano dei temi dell’ informazione e del giornalismo all’ interno dei loro programmi in vista delle prossime elezioni? Apriamo una discussione con questo primo intervento, ripartendo da prima delle vacanze di Natale,  dalla confernenza stampa tenuta dall’ ex presidente del consiglio Mario Monti (nella foto durante l’ incontro del 23 dicembre con i giornalisti).

 

 

23 dicembre 2012. L’occasione era ghiotta: la tradizionale conferenza stampa di fine anno del Governo, un evento che aveva doppia valenza dato che oltre a quella istituzionale c’era anche anche quella più strettamente politica: le scelte per il futuro del premier Monti. A coordinare l’evento era come tradizione il presidente dell’Ordine dei Giornalisti in carica Enzo Iacopino che ha deciso di aprire l’appuntamento con un intervento sullo stato del giornalismo in Italia.

 

Dalle parole di Iacopino  “Signor Presidente ho un dovere che voglio onorare: dare voce qui, oggi, a chi non la ha quasi mai. È nostro dovere fornire ai cittadini una informazione completa. Si può farlo quando si viene retribuiti con tre euro per articolo? Non si può signor presidente. Ora abbiamo una legge, che noi chiamiamo dell’equo compenso, approvata il 6 dicembre. C’è voluta una legge nel 2012 per stabilire che la schiavitù non è consentita, perché retribuire con due euro chi scrive un articolo è prova di schiavitù“. Segue un racconto sulla realtà drammatica del lavoro nelle testate che poi si chiude con il ricordo del caso Sallusti e dei nodi aperti sulla diffamazione nel nostro paese.

Ecco un lungo estratto dell’intervento di Iacopino.

 

 

La risposta di Monti è stata una non risposta: ha detto cose abbastanza di circostanza sulla questione Sallusti, ma non ha praticamente dedicato una parola ai problemi della giustizia, legalità e sostenibilità economica del lavoro dei giornalisti. E ovviamente praticamente nessuna testata e nessuna agenzia ha citato l’intervento di Iacopino.

 

E’ il segno che oramai il cancro morale e pratico del mondo del giornalismo è cosa accettata e quasi tutelata dai poteri più o meno forti in Italia per garantire una informazione sotto controllo ?
Mario Monti è partito con un passo fortemente sbagliato nel suo rapporto con i giornalisti veri, quelli che lottano per fare onestamente un mestiere difficile.

 

E gli altri?