Si chiama #guardiancoffee e sorge nel quartiere di Shoreditch, nella zona orientale di Londra, non lontano dalla City, un quartiere in passato marginale ma che da alcuni anni è diventato il punto di incontro dell’ avanguardia culturale della capitale britannica.
E’ lì che – racconta il sito spagnolo 233grados – il Guardian ha aperto il suo primo caffè nell’ ambito del progetto di allargamento del concetto di open journalism che la testata sta portando avanti con decisione.
Oltre a offrire da mangiare e da bere, The Guardian punta a stimolare sia i suoi giornalisti che quelli di altre testate a lavorare nel locale, condividendo le proprie esperienze e discutendo con la gente.
Giovedì, quando alcune testate hanno pubblicato la notizia, # guardiancoffee era tra gli argomenti trend nel Regno Unito e molti hanno pensato che si trattasse di uno scherzo, uno dei tanti che vengono fatti utilizzando la testata, come quello relativo a un presunto profumo chiamato ‘’G’’ (punto G), pubblicato dal giornale satirico The Poke .
E poiché il Guardian è considerato come un elegante quotidiano liberal, l’ idea di un ‘’caffè chic’’ in un ‘’quartiere chic’’ della città è stata considerata poco plausibile, anche perché il giornale non aveva confermato la notizia, nonostante che le immagini del caffè cominciassero a circolare in Rete.
Poi è venuta la conferma ufficiale:  The Guardian ha il suo caffè ed è attrezzato all’ ultima moda, con un grande schermo su una parete che mostra il flusso di ‘tweet’ con l’ hashtag # guardiancoffee, con tavoli bianchi con il logo del quotidiano e con iPod a disposizione dei clienti.
A proposito, se qualcuno fosse interessato – aggiunge 233grados –: il giornale pubbklica un annuncio economico che offre di lavorare al #guardiancoffee come camariere, con un salario iniziale niente male di 25.000-30.000 sterline l’ anno.