Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Sempre più giornalisti si sentono ‘’digital first’’

OriellacopUn numero crescente di giornalisti nel mondo si considerano  ‘’digital first’’ e vedono i social media come una parte importante del loro lavoro.

 

Lo ha accertato una  Ricerca sul giornalismo digitale svolto da Oriella PR, un network internazionale che riunisce 16 agenzie di comunicazione, attraverso un sondaggio compiuto interpellando 553 giornalisti di 15 paesi.

 

Come segnala  Paid Content,

– il 59% dei giornalisti coinvolti nello studio hanno usato twitter nel 2013, contro il 47% del 2012;

– l’ uso di Twitter è molto alto nei paesi di lungua inglese, mentre solo un terzo dei giornalisti tedeschi, invece, hanno un account su Twitter.

 

Ecco qui sotto (sempre da Paidcontent) il grafico della relativa popolarità dei social media digitali:

 

Oriella1

Qui sotto invece una tabella illustra il modo con cui varia nei diversi paesi l’ uso dei social media. Paidcontent invita a rilevare la differenza fra Francia e Germania.

Da notare – aggiungiamo noi – anche la distanza fra la Francia e l’ Italia, dove l’ uso di Twitter è un po’ più elevato che in Germania, ma dove l’ uso di blog personali e di Google+ è molto meno rilevante.

 

Oriella2

Altri dati:

 

– Il citizen journalism non è particolarmente apprezzato: solo un quinto degli intervistati ha detto infatti che esso ha la stessa credibilità di quello delle testate mainstream.

– Il 39% dei giornalisti si ritiene ‘’digital first” contro il 61% che si vedono come giornalisti della carta stampata.

– Il 34% dei giornalisti intervistati sostiene che i media digitali hanno migliorato la qualità del lavoro, mentre il 32% ammette di avere delle difficoltà a stare al passo con l’ evoluzione dei social media.

 

Primaonline pubblica un documento e una infografica in cui viene illustrato come stanno cambiando i business editoriali, le modalità di reperimento delle fonti giornalistiche e gli atteggiamenti del pubblico nei confronti della stampa tradizionale.

 

La ricerca è stata compiuta su giornalisti di Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Nuova Zelanda, Portogallo, Russia, Spagna, Svezia, U.K. e U.S., con una media di 37 giornalisti per ciascun paese.

 

Il Rapporto integrale comunque è consultabile qui.