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Un ‘’vecchio’’ studio disegna le strategie per gli editori italiani

Giornali Ulteriore riduzione della foliazione cartacea per ‘’focalizzarsi sui soli contenuti a valore aggiunto’’; radicale trasformazione delle redazioni e dei processi di produzione con un forte ricorso all’ outsourcing; abolizione di alcuni segmenti del processo redazionale interno di verifica e controllo dei contenuti.

 

Sono alcune delle indicazioni strategiche che un centro di consulenza internazionale aveva prodotto per gli editori italiani l’ anno scorso ma che tornano di attualità ora che si è avviato il confronto contrattuale fra Fieg e Fnsi. 

 

Periodici1 Il  Futuro dei periodici, blog dietro cui si nasconde un anonimo ma acuto giornalista che lavora nel campo dei magazine, commentando le cifre della tabella qui accanto e chiamando in causa i problemi delle concessionarie di pubblicità, ha attirato l’ attenzione su un  interessante studio di cui era ci era sfuggito il peso e la rilevanza.

 

Si tratta di uno studio di Bain & Company, dal titolo «Il panorama della distribuzione editoriale».

 

Il collega dei periodici ne aveva parlato qui  ritenendo che, pur essendo ‘’vecchio di qualche mese’’ (lo aveva ‘’scoperto’’  Pier Luca Santoro sul suo  Giornalaio),  esso era ancora (gennaio 2013)  ‘’attualissimo. Anzi, anticipatorio’’.

 

A distanza di 11 mesi, ci sembra che il giudizio possa essere confermato e per questo lo riproponiamo qui, adesso.

 

Pur essendo dedicato soprattutto al versante stampa/tipografia/distribuzione/rete di vendita, l’ analisi contiene alcune valutazioni strategiche generali interessanti, che Bain&Company (uno dei centri di consulenza strategica più ascoltati nel mondo industriale) suggerisce agli editori e  che vale la pena riprendere ora che la trattativa sul nuovo contratto di lavoro fra Fieg e Fnsi entra nel vivo.

 

Ecco alcuni elementi centrali dello studio, che è integralmente consultabile qui, relativi soprattutto alle strategie di base del prodotto editoriale.

 

Colpisce prima di tutto la slide che riguarda gli interventi sulla struttura del prodotto:

Periodici2

 

All’ orizzonte, come si vede, una ulteriore riduzione della foliazione cartacea per ‘’focalizzarsi sui soli contenuti a valore aggiunto’’.

E una radicale trasformazione delle redazioni e dei processi di produzione.  Da ’’silos organizzati per prodotto’’, con redazioni separate e tutti i segmenti produttivi interno all’ azienda editoriale, a redazioni multimediali integrate con esternalizzazione di attività ‘’non core’’, come i collaterali e l’ attività grafica e iconografica.

 

Periodici3

 

E quindi

 

Periodici4

 

Con l’ abolizione di una serie di segmenti del processo redazionale interno di verifica e controllo dei contenuti.