Denominata Reset the Net, l’iniziativa è coordinata dalla coalizione Usa Fight for the Future, che include varie aziende hi-tech e testate (da Reddit a DuckDuckGo a Boing Boing) e le maggiori associazioni a difesa dei diritti civili e oltre (tra cui Amnesty International e Greenpeace).
In queste ore di immediata vigilia, la preparazione ferve sui social media, a partire dall’ hashtag #ResetTheNet, con una marea di rilanci e interventi da ogni parte del mondo. Crescono anche le adesioni al ‘thunderclap’ organizzato per l’occasione (finora oltre 4 milioni) – mentre è pronto un apposito banner-schermata da diffondere a tappeto su siti, blog e app, oltre a un pacchetto pro privacy, contenente vario software libero di immediato utilizzo per coprire le proprie tracce elettroniche.
La protesta riprende direttamente l’analoga iniziativa che nel gennaio 2012 portò al ritiro della proposta di legge federale Usa ‘anti-pirateria’ nota come SOPA, con migliaia i siti web oscurati e tante manifestazioni cittadine. Anche stavolta si prevede una partecipazione massiccia, anche perché la sorveglianza diffusa oggi va ben oltre l’ambito di Internet e si esplicita in molte forme, portando così a una diversità di approcci e iniziative per superarla. L’obiettivo di fondo è che queste azioni globali possano produrre effetti simili a tutela della privacy e contro la sorveglianza (sia governativa che aziendale).