Vox Media ha appena annunciato l’ arrivo di investimenti per 46,5 milioni di dollari da parte di General Atlantic, una società di investimenti di New York. Cosa che porterà il valore dei siti di Vox (informazione generalista), The Verge (tech) e SB Nation (sport) a 380 milioni di dollari!
Una somma che – continua Challenges – in Europa non si è abituati a vedere quando si tratta del settore stampa, contrariamente a quanto succede invece dall’ altra parte dell’ Atlantico. A partire da agosto, Vice Media ha raccolto 500 milioni di dollari, che ne hanno portato il valore a 2,5 miliardi, mentre Buzzfeed e Reddit hanno ricevuto ciascuno investimenti per 50 milioni – il primo vale 850 milioni e il secondo 500.
Transizione tecnologica
Che succede? “Siamo in un momento di forte trasformazione – spiega Anton Levy, di General Atlantic -. Nei prossimi cinque anni vedremo emergere nuove piattaforme mediatiche’’. Ad Andreessen Horowitz, megafondi della Silicon Valley, condividono questa convinzione. “Siamo nel cuore di una grande rivoluzione tecnologica, che porterà sempre di più a una situazione in cui informazione e intrattenimento saranno distribuiti dalle reti sociali e verranno consumati sui terminali mobili’’, osserva Chris Dixon, che, sulla base di questa constatazione, ha investito in Buzzfeed e Reddit.
In parole povere, un gruppetto di start-up del giornalismo stanno per ridisegnare completamente l’ industria della stampa, e ne sono coscienti: Shane Smith, il boss di Vice, dice che ha intenzione di realizzare ‘’la nuova CNN”, mentre quello di Vox, Jim Bankoff, ha l’ ambizione di costruire “la Condé Nast del 21° secolo”.
Diffusione virale
Tra Buzzfeed, Reddit, Vox e Vice i punti in comune sono numerosi. Tutte hanno scelto di proporre contenuti gratuiti e vengono finanziati dalla pubblicità – soprattutto attraverso il brand content e il native advertising, quelle forme di pubblicità che si integrano casualmente all’ interno degli articoli scritti dalle redazioni. Tutte si affidano alle reti sociali, che serveno da rampe di lancio virali per i loro articoli. E tutte – ad eccezione di Vice – sono state create negli ultimi dieci anni da persone che non hanno conosciuto il mondo senza internet.
Dall’ inizio, considerandosi come delle aziende tecnologiche che facevano informazione piuttosto che come delle aziende giornalistiche che dovevano fare i conti con le tecnologie, hanno puntato su degli strumenti adatti all’ epoca. Chorus, il programma editorial di Vox, permette ai giornalisti di editare, illustrare e ‘’spingere’’ i loro articoli sulle reti sociali e gestire i commenti. Viene considerato forse uno dei migliori programmi del mondo.
Lo stesso – conclude Challenges – avviene in Francia con i siti di Melty, che prosperano sulla base di un misterioro algoritmo progettato dal suo fondatore, Alexandre Malsch. Un ragazzo di 29 anni, che non si è format in una scuola di giornalismo ma all’ Epitech (la Scuola di innovazione e di formazione informatica)