Oggi il progetto conta sul contributo sporadico e volontario di un centinaio di “co-fondatori” (giornalisti, blogger, autori, tecnici, designer, etc.) e il traguardo iniziale è la costituzione dell’ azionariato diffuso.
La creazione cioè di una testata online la cui proprietà è condivisa con gli utenti proprio a partire dal loro sostegno economico. Primo passo questo per far sà che il “lettore si riappropri del diritto di conoscere, del diritto all’ informazione, del diritto di pagare l’ informazione che consuma”.
Per evitare insomma la trappola della pubblicità (fra l’altro sempre meno cospicua) o l’ imbonimento mascherato, quest’ esperimento mira a includere e stimolare la partecipazione attiva del lettore, non più soggetto passivo bensì inter-attivo della filiera quotidiana.
Un approccio originale nel contesto italiano, confermato fra l’altro dall’ampio spazio all’ attualità estera del sito, inclusi temi e regioni troppo spesso trascurate – con servizi da corrispondenti in loco su Thailandia, Venezuela, Egitto, etc. Né mancano le analisi a tutto campo sulla politica nostrana e l’ attenzione al “pianeta” social media, più l’ obbligatoria presenza, inclusa la pagina Facebook.
Un mix dalle grosse ambizioni, insomma: riuscirà  L’Indro a concretizzare il sogno dell’approfondimento quotidiano indipendente? Incrociando le dita, molto dipende da questa prima campagna di crowdfunding.