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Fare giornalismo con la poesia

Si può fare giornalismo con la poesia o poesia col giornalismo? Insomma giornalismo poetico o poesia giornalistica?

 

Björn Rudberg (brudberg) , un fisico svedese (vive e lavora a Stoccolma), invita a provarci ricordando che, quando era piccolo, sui giornali del suo paese ogni giorno veniva pubblicata una breve poesia  (dagsverse, versetti quotidiani) che, di solito in rima, faceva da commento a qualche avvenimento.  E spesso i versi del giorno erano accompagnati da un disegno.

 

Una pratica – spiega Rudberg sul blog dVerse-Poets-Pub – diffusa soprattutto sui giornali dei paesi nordici e che, nel mondo anglosassone, si ritrova sulla famosa rivista satirica inglese Punch (ma che è stata usata frequentemente anche nel giornalismo satirico italiano*).

 

Rudberg pubblica come esempio una poesia-commento di un suo amico poeta, Sumana Roy: una poesia, di tono alto a nostro parere. Un componimento non in rima ma basato sul meccanismo dei palindromi, che in questo caso funziona molto bene.

 

Eccola:

 

 

Proviamo a tradurla così:
 
Non-esistente e instabile Reame
Illusione è Regina
Sinistra è destra e destra sinistra
Confusione politica
Entrata negata
Specchio
Negata l’ entrata
Politica della confusione
Sinistra destra e destra è sinistra
Regina è illusione
Reame instabile e non-esistente

 

Due giorni fa Rudberg ha invitato i lettori del blog a provare a scrivere delle poesie giornalistiche e a mandarle al blog.

 

Può essere una buona idea – spiegava – usare umorismo e/o ironia, o anche la cifra satirica mentre forme come la filastrocca possono essere eccellenti.

 

In due giorni ne sono arrivate una trentina. E, attraverso i commenti, si è sviluppata una intensa conversazione.

 

Si possono leggere qui.

 

*La famosa poesia di Pier Paolo Pasolini sui fatti di Valle Giulia pubblicata dall’ Espresso e al centro di furiose polemiche, era destinata alla rivista letteraria Nuovi Argomenti .

 

Il settimanale – spiegò poi lo scrittore – l’ aveva ripresa integralmente in maniera  ‘’proditoria’’,  aggiungendo: ‘’io avevo dato il mio consenso solo per qualche estratto’’.

 

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