Lo scorso settembre, a conclusione di Digit 2014, si è tenuto il dibattito pubblico dal titolo “Freedom of Information Act – FOIA: perché i media italiani ignorano un importante strumento di giornalismo e democrazia?â€. (qui, qui e qui gli estratti video del dibattito. Qui invece un post a cura di Blogo.it che sintetizza ottimamente l’intera vicenda)
L’incontro – cui hanno partecipato Peter Gomez, Marco Giovanneli, Daniele Chieffi e Angelo Cimarosti, coordinati da Raffaele Fiengo – è stata occasione per prendere un impegno comune: “Il Paese, non solo il giornalismo, ha urgente bisogno di una legge sul modello del Freedom of Information Act-Foiaâ€, si legge nel comunicato diffuso dall’Ansa. “È tempo che il presidente Renzi rispetti la promessa fatta agli italiani, quando già in occasione delle primarie per le elezioni del 2013 mise il FOIA in cima al suo programma”.
La scorsa settimana la Iniziativa per un FOIA in Italia (www.foia.it), da anni impegnata per l’adozione di una legge sull’accesso alle informazioni della Pubblica Amministrazione che sancisca concretamente tale diritto anche ai cittadini italiani, ha lanciato una nuova campagna, questa volta per l’accesso ai 25 documenti che compongono il Dossier Cottarelli sulla spending review.
La campagna ha avuto un’ampia diffusione, anche a livello nazionale, con un esaustivo articolo del Fatto Quotidiano, il cui direttore digitale, Peter Gomez, ha rilanciato il tema anche nel corso della trasmissione ‘di martedì’, in prima serata su La7. Si tratta di un momento importante della campagna per un FOIA in Italia, poiché, oltre alla volontà politica di un intervento serio in tal senso, a mancare finora è stata anche la giusta consapevolezza dei cittadini, raramente informati sui propri (disattesi) diritti in materia, specie da parte dei media mainstream.
Di seguito vi proponiamo l’estratto dell’intervento del Direttore Gomez sulla Iniziativa per un FOIA in Italia (www.foia.it) e sulla campagna per l’accesso al Dossier Cottarelli: