L’ applicazione – racconta Lefigaro.fr – è stata sviluppata a partire da Summly, rilevata l’ anno scorso per 30 milioni di dollari da Nick D’ Aloisio, un diciottenne britannico che aveva messo a punto un algoritmo in grado di riassumere automaticamente un articolo in pochi paragrafi . Ma l’ applicazione di Yahoo! promette di andare più in là , riassumendo automaticamente ‘’tutte le notizie che dovete assolutamente coinoscere’’ in meno di dieci articoli.
Ogni argomento viene trattato per blocchi, battezzati ‘’atomi’’, ricavati da siti partner. Ogni blocco può essere un testo, una grafica, una infografia o un video. ‘’Tradizionalmente, se si guarda alle applicazioni nel campo dell’ informazione, il loro scopo principale è quello di fornire molto testo – spiega Nick D’ Aloisio -. Ma si tratta di materiale non ottimizzato per una lettura su dispositivi mobili perché si ha fretta e poco tempo, ad esempio, fra due appuntamenti oppure durante una fila d’ attesa. Lo scopo di New Digest è facilitare l’ assorbimento di informazione e farlo molto rapidamente’’.
Ma questo modello – osserva Edouard de Mareschal su LeFigaro – non è accettato unanimamente. ‘’Se si dice alle persone che hanno letto abbastanza, le si inganna’’ replica Bob Eggington, consulente per la BBC. In ogni caso l’ applicazione sembra trovare un suo pubblico.
News Digest è disponibile da martedì negli Stati Uniti sui supporti Apple ed è in testa all’elenco delle applicazioni più scaricate della categoria.
Investimenti sulla produzione di contenuti
Yahoo! gioca copmunque su due tavoli. Se il gruppo sviluppa questi strumenti di aggregazione e personalizzazione dei contenuti – continua LeFigaro -, investe pesantemente anche nella produzione di propri contenuti. Contrariamente ad altri giganti del web, Marissa Mayer è convinta che esista una vera domanda per contenuti scritti da professionisti in alternativa ai contenuti generati dagli utenti (Ugc) o ai siti di informazione che si basano solo sull’ aggregazione. Per i giornalisti di Yahoo! quindi nessuna minaccia di sostituzione con dei robot.
Lo prova il fatto che il gruppo sta sviluppando la propria offerta mediatica e lancia due nuove magazine online, Yahoo! Food, dedicato alla cucina, e Yahoo! Tech, tecnologia. La supervisione di quest’ ultimo sito sarà curata da David Pogue, ex esperto di tecnologia al New York Times. ‘’Abbiamo trovato ispirazione nei magazine su carta – assicura Marissa Mayer, sottolineando che su quei format la pubblicità non apparirà in forma di banner ma sarà inserita nei contenuti, come avviene nel caso della carta.
Marissa Mayer, Ceo di Yahoo!, ha annunciato anche una nuova acquisizione: quella della società Aviate, specializzata nell’ organizzazione automatica delle applicazioni sugli schermi dei dispositivi mobili in rapporto alla localizzazione, all’ ora e alle abitudini degli utenti.
La strategia comincia a vedere i primi frutti. Un anno dopo il suo arrivo alla testa di un gruppo in pieno dissesto, Yahoo! raddrizza la barra. Alla fine del 2013 il pioniere di Internet contava 800 milioni di utenti al mese, di cui 400 milioni su mobile. Un grande risultato.