Basata su 700 dataset relativi a 10 diverse tematiche, la classifica indica “l’ apertura” di 70 Paesi rispetto alla disponibilità e l’ accesso ai cittadini di una varietà di dati governativi, dai trasporti pubblici alla gestione del budget.
Va sottolineato che la metà delle nazioni incluse nell’Open Data Index riguardano Nord-America ed Europa, mentre gli altri sono sparsi nel mondo: appena cinque i Paesi dell’area africana sub-sahariana e sette quelli sud-americani.
Che lo si voglia o meno, il grafico – assai ben curato e positivamente interattivo – rivela in definitiva un netto “divide” nella disponibilità dei dati pubblici. Nel complesso, il punteggio per i Paesi occidentali (inclusi Nuova Zelanda e Australia) raggiunge circa il doppio di quelli di Asia, Africa e America Latina.