Sorprendentemente, la metà dei giornalisti dichiara di ritenere che l’ opinione degli utenti sia più affidabile di una dichiarazione di un’ organizzazione. I giornalisti usano i social media per scoprire di che cosa la gente stia parlando e di cosa stia scrivendo, ma non sempre verificano se quelle opinioni si basino su fatti reali.
Sono alcuni dei dati emersi da uno studio – The Social Media Impact (#SMING14) – condotto da ING tra un campione di giornalisti e professionisti della comunicazione di vari paesi del mondo.
La Ricerca dimostra che il dialogo sui social media sta guadagnando importanza, che i giornalisti usano ampiamente i messaggi dei social media, pur avendo dubbi sulla loro affidabilità . E che, nello stesso tempo, i professionisti delle Relazioni pubbliche ritengono che l’ informazione giornalistica stia diventando sempre meno affidabile in quanto i giornalisti fanno sempre meno fact-checking.
Fra gi altri dati rilevanti che lo studio ha messo in evidenza:
- Il fact-checking, il complesso delle procedute di controllo e verifica, diventa sempre meno stringente: ‘’Prima pubblicare, poi, se necessario correggere’’ è diventato il motto di oggi.   Solo il 20% dei giornalisti controllano sempre i loro dati prima di pubblicare un articolo. Quasi la metà dei giornalisti hanno ammesso di aver pubblicato la maggior parte dei loro servizi quanto più rapidamente possibile e di aver  fatto delle correzioni in seguito, se era necessario. I professionisti delle relazioni pubbliche hanno notato anche che l’ arrivo dei social media h accentuato questa tendenza.
- Il 60% dei giornalisti del campione hanno detto di sentirsi meno vincolati da regole giornalistiche sui social media rispetto a quanto accada sui media tradizionali, come può essere ad  esempio un articolo di giornale. I giornalisti agiscono in modo diverso sui social media rispetto a quanto avviene sui media tradizionali, condividendo sui primi la loro personale opinione più apertamente,  nonostante il fatto che i giornalisti vengano visti come persone vincolate all’ oggettività e impegnate a riportare eventi di importanza generale.
Il sondaggio ING ha anche rivelato che la maggioranza dei giornalisti si sentono meno vincolati da regole giornalistiche sui social media, che in generale sono sempre più utilizzati come mezzo per impegnarsi in un dialogo.
Ecco qui una serie di slide relative allo studio: