”Spiegare le news“: ci prova anche il New York Times

UpshotÈ ambizioso l’ obiettivo di The Upshot, la sezione online appena lanciata dal New York Times, in sostituzione di quanto faceva Nate Silver, ora manager di FiveThirtyEight, sul “data journalism”,  e come risposta al “giornalismo esplicativo” che sta proponendo Ezra Klein su Vox Media.

 

Tutte iniziative basate su un trend al momento assai promettente, l’ ampia diffusione e la facile elaborazione di dati di ogni tipo, fatto che «ha creato nuove opportunità per i giornalisti per aiutare i lettori a comprendere questioni assai complesse», ricorda l’ editoriale che lancia questo nuovo spazio.

 

Come ribadisce sulla relativa pagina Facebook l’ editor David Leonhardt, si tratta di chiarire, grazie a grafici, dati e visualizzazioni, faccende complicate ma cruciali nell’attuale panorama Usa, tipo l’ Obamacare, il gap economico e l’ impasse del mercato immobliare.  E, manco a dirlo, The Upshot «si fonderà sull’ottimo giornalismo già prodotto dal New York Times».

 

Sottolineando proprio quest’ultimo punto, Mathew Ingram su Gigaom spiega che si tratta «del tentativo di porsi come una sorta di aggregatore interno e strumento esplicativo degli stessi contenuti realizzati dal Times, cosa che prima il giornale delegava a soggetti esterni, a parte alcune sezioni specifiche». Un approccio questo che va prendendo piede nelle maggiori testate Usa, tese verso modalità per usare al meglio la mole di dati oggi disponibili a redattori (e utenti) – si veda anche il Pew Research Center con il fresco FactTank.

 

Resta però da vedere, conclude Ingram, se ai lettori interesserà davvero quest’operazione di ‘aggregazione e/o analisi intelligente’ fatta dal di dentro, e quindi implicitamente sempre di parte per quanto ben intenzionata, oppure se invece non preferiscano trovarla altrove… ovvero, grazie alle start-up indipendenti di cui sopra.