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Teatro-giornalismo per spiegare l’economia

Il teatro può essere uno strumento molto efficace per fare del giornalismo di approfondimento, per “rappresentare’’ una vicenda, una questione, un nodo, un fatto emblematico.
 
Possiamo chiamarlo “giornalismo di ricostruzione’’, riflessione attraverso il linguaggio teatrale che, propriamente, è ricostruzione e interpretazione, su fatti noti e aspetti meno noti: il punto d’incontro, insomma, è nella funzione civile che teatro e giornalismo hanno assunto fin dalle loro origini, orientati come sono alla consapevolezza dei cittadini.
 

Una esperienza molto interessante in questo campo è lo spettacolo Pop Economix Live Show, realizzato nell’ ambito di un progetto di racconto teatrale della grande crisi economica del 2008.

 

Partito nel 2011 con lo spettacolo Pop Economy, oggi si è evoluto nella seconda versione (Pop Economix Live Show, appunto), che sta girando parecchio ed è arrivato anche in uno dei templi dell’ avanguardia teatrale, il famoso Odin Teatret di Eugenio Barba ad Hostelbro, in Danimarca.

 

“Il progetto – racconta Paolo Piacenza, direttore editoriale di Pop Economix – nasce da un’idea di Nadia Lambiase (di Banca Etica) e Alberto Pagliarino, attore e docente al Master di Teatro Sociale di Comunità dell’Università di Torino, che hanno pensato al teatro per spiegare cosa era accaduto il 15 settembre del 2008 e hanno ricostruito i passaggi in uno spettacolo che ha girato tutto Italia in ambiti piccoli e grandi (dai circoli e parrocchie, ai festival e a parecchi teatri). La regista Alessandra Rossi Ghiglione ha curato l’allestimanto, io, allora giornalista a Radio24 – continua Piacenza – , ho contribuito con la selezione di materiale e contenuti, verifica fonti e così via. Un lavoro che è stato di razionalizzazione e selezione più che di scavo. Perché della crisi nata dal crack Lehman si sapeva molto, ma ci si perdeva in particolari tecnici e il quadro d’ insieme sfuggiva al pubblico”.

 

Poi, all’inizio del 2013, lo spettacolo si è trasformato in un progetto strutturato: “Abbiamo lanciato una piccola associazione con l’ idea di coniugare teatro, giornalismo ed altre forme espressive per il racconto dell’ economia. L’ Associazione Pop Economix, con un blog, pagina FB ecc. Abbiamo scritto (questa volta a tre mani: Alberto, Nadia e il sottoscritto) un nuovo testo teatrale a da poco abbiamo superato le 170 repliche’’.

 

Il progetto ha incontrato l’interesse di BeccoGiallo, editore italiano di graphic novel. “È nato così anche un racconto a fumetti, disegnata da Davide Pascutti che è anche (con noi) autore del testo (Qui il link)”.

 

Si tratta di un primo passo: “Pop Economix – prosegue Paolo Piacenza – sta prendendo strade nuove, anche per quanto riguarda il giornalismo: intendiamo stimolare occasioni di citizen journalism sulla crisi e sui fatti economici attraverso il blog.

 

E stiamo sviluppando alcuni laboratori di giornalismo e teatro, e di giornalismo e fumetto che diventeranno uno strumento di coinvolgimento delle comunità che incontriamo: scuole, associazioni, gruppi informali… Il racconto dell’economia, così come la presa di coscienza dei meccanismi della finanza, grande e piccola, hanno bisogno del coinvolgimento delle persone, con una “assunzione di responsabilità” che noi, come professionisti, intendiamo promuovere e qualificare”.

 

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