Lo si è visto in azione al CES – il Consumer Electronic Show di Las Vegas – e la sua presentazione ha confermato che il drone sta diventando un prodotto di consumo sempre più mainstream.
In questo caso – racconta Ben Popper su The Verge con una serie di illustrazioni molto eloquenti, la tecnologia gli consente di volare autonomamente, evitando le collisioni, e di seguire il ‘’padrone’’ come un fedele cane da caccia. Da qui il nome di Airdog.
Il drone è un prodotto di Helico Aerospace Industries, una società lettone fondata da Edgars Rozentals, un imprenditore digitale da più di un decennio molto appassionato di elicotteri e droni. Airdog è nato da questa passione e realizzato anche per la grande ricchezza dell’ esperienza nel campo dell’ ingegneria informatica disponibile in Lettonia.
Airdog ha una velocità massima di 45 miglia all’ ora; può rimanere in volo per 10-20 minuti, a seconda della velocità , e seguire i movimenti dell’ operatore fino a 1000 piedi di distanza. Il drone è attualmente disponibile per l’ ordinazione a un prezzo al dettaglio di 1.495 dollari. Essendo stato progettato per l’ uso all’ aperto e nelle competizioni sportive, è resistente all’ acqua e si può ripiegare in modo da essere inserito facilmente inserire in uno zaino di medie dimensioni.
Rozentals e il suo team hanno iniziato collegando semplicemente il drone allo smartphone dell’ utente, basandosi sul sistema GPS per il tracciamento della posizione. Ma il sistema è stato affinato passando dal monitoraggio della posizione dell’ utente alla previsione dei suoi movimenti futuri, spiega Rozentals. Sia la posizione che l’ orientamento del drone, così come l’ angolazione della camera vengono controllati da algoritmi. Il sistema di comando è dotato però anche di alcuni comandi manuali che permettono di regolare Airdog mentre si sta guidando senza dover tirar fuori lo smartphone.
L’ azienda usa un’applicazione con delle mappe in modo che gli utenti possano impostare aree come nofly zone e segnalare ostacoli come alberi o edifici, ma il passaggio chiave sarà la messa a punto di sensori che consentano di evitare gli ostacoli in tempo reale. Il ‘’sacro Graal’’ che – commenta Popper – nessuno finora è riuscito a realizzare concretamente.