Google News Lab: strumenti&formazione per giornalisti #digit16

google-news-labMultimedialità, versatilità, flessibilità, tempestività. Ma al contempo correttezza, trasparenza, originalità e approfondimento. Il giornalismo digitale si muove e si sviluppa in un ecosistema complesso caratterizzato da queste e molte altre dimensioni. Individuare le notizie, raccontare la realtà nel momento in cui si stanno definendo i fatti, verificare le fonti e  i protagonisti e restituire al lettore le informazioni in modo che siano integrate e connesse in una storia fruibile sono tutte pratiche di base del giornalismo che possono essere potenziate dall’uso di strumenti diversi.

Un primo passo dunque è sfruttare le potenzialità dei motori di ricerca per andare oltre le ricerche generiche e riuscire a far emergere contenuti utili e originali. Il web e i social media sono una fonte davvero immensa di informazione e conoscenza, ma individuare le notizie rilevanti e seguirle nel corso del tempo richiede una strategia che non si accontenti di una semplice amplificazione superficiale di messaggi preconfezionati. E così diventa cruciale fare proprie le pratiche di verifica, oggi facilitate da numerose applicazioni che consentono di capire se un’ immagine, un video o altre informazioni circolanti riguardo un certo evento siano o meno attendibili, se siano state effettivamente realizzate nel corso di quell’evento, se siano rilevanti per raccontarlo. Molti sono stati i casi, in tempi recenti, di riutilizzo sommario e approssimativo di materiali ripresi dai social media rivelatisi poi scorretti, inappropriati quando non artificialmente prodotti e quindi del tutto falsi. Nel corso del workshop a #digit16 vedremo dunque quali sono le pratiche e gli strumenti che il giornalista ha a disposizione per individuare ma anche verificare puntualmente le informazioni che desidera utilizzare nella costruzione della propria storia.

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Ci sono poi molti altri strumenti che possono essere utilizzati per arricchire il racconto: dati da assemblare in visualizzazioni interattive di immediata lettura, mappe per rappresentare la distribuzione e localizzazione su un certo territorio e immagini o video a 360 gradi per rendere immersivo il racconto e far scegliere al proprio lettore il punto di vista. Gli strumenti di data journalism e quelli di geo rappresentazione rafforzano la costruzione della storia e rendono il prodotto giornalistico fruibile a diversi livelli e su diversi dispositivi. Nel corso del workshop passeremo dunque in rassegna alcuni dei tool più innovativi facendo insieme una analisi di alcuni esempi significativi di reportage e notizie costruite con l’ausilio di queste applicazioni.

In definitiva, la sfida odierna è probabilmente superare uno dei limiti intrinseci dell’ecosistema mediatico, e cioè l’overload di informazione e la scarsità di tempo a disposizione dei lettori. L’esperienza dei media digitali di questi anni dimostra che quando l’informazione è di qualità e coinvolge il lettore a più livelli l’interesse da parte del pubblico è maggiore e può tradursi in tempi di fruizione più lunghi, in ripetuti ritorni a quella pagina specifica e in una aumentata diffusione e condivisione online.

 

Elisabetta Tola – Media training specialist di Google News Lab -  il 21 ottobre a #digit16 terrà un wrkshp intitolato “Strumenti di Google per giornalisti” fra le 13,30 e le 15,30 presso la sala Consiglio della Camera di Commercio di Prato. Prenotazioni per giornalisti in cerca di crediti formativi su Sigef. Per tutti su digit.