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Open data #digit16

Opendata: se non c’è riuso non c’è utilità“. La creazione, gestione e adattamento dei processi relativi ai dati sono il cardine per ogni redazione. La redazione deve intendersi come la somma di fornitori, compositori e utilizzatori delle informazioni. Esse arrivano in forma di dati, saperli gestire e condividere è la chiave del successo.

 

dall’ Open Data HandBook

La full Open Definition spiega nei dettagli cosa questo significhi. Gli aspetti più importanti sono:

La ragione fondamentale per cui è importante chiarire il significato di “aperto” e del perché utilizzare proprio questa definizione, può essere identificata in un termine: interoperabilità.

L’interoperabilità è la capacità di diversi sistemi e organizzazioni di lavorare insieme (Inter-operare). In questo caso, è la capacità di combinare una base di dati con altre.

L’interoperabilità è importante perché permette a componenti diverse di lavorare insieme. L’abilità di rendere ciascun dato un componente e di combinare insieme vari componenti è essenziale per la costruzione di sistemi sofisticati. In assenza di interoperabilità ciò diventa quasi impossibile – come nel mito della Torre di Babele, in cui l’impossibilità di comunicare (e quindi di Inter-operare) dà luogo a un fallimento sistemico della costruzione della torre.


Di open data e loro uso e riuso parlerà a #digit16, Luca Corsato, co fondatore e amministratore di osd, impresa che promuove l’utilizzo di opendata come parte del modello di business e trasparenza interna incorporando la privacy nel processo di gestione. Luca Corsato sarà relatore al tavolo di lavoro sugli “open data” allestito nell’auditorium della Camera di Commercio di Prato il 21 ottobre dalle 15 alle 18. Per prenotazioni per giornalisti in cerca di crediti formativi Sigef. Per informazioni e prenotazioni per tutti digit.

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